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PSC - Quadro Normativo

Art.16 - Territorio comunale

1. Tre territori. Il Psc classifica il territorio comunale in “Territorio urbano da strutturare (corrispondente a quello “urbanizzabile” della Lr 20/2000), “Territorio urbano strutturato” (corrispondente a quello “già urbanizzato” della Lr 20/2000), “Territorio rurale” e disaggrega i tre Territori in Ambiti.


Art.17 - Territorio urbano da strutturare

1. Gli Ambiti. Il Territorio urbano da strutturare comprende le parti di città oggetto di trasformazione intensiva per nuova urbanizzazione (Ambiti per i nuovi insediamenti) e per sostituzione di porzioni consistenti dell’agglomerato urbano (Ambiti di sostituzione), oltre a quelle interessate da strumenti urbanistici preventivi, approvati e adottati in attuazione del Prg previgente, che concorrono alla ristrutturazione complessiva (Ambiti in trasformazione).

2. Contenuti e linguaggio. Di ogni tipologia di Ambito sono fissati dal Quadro normativo i caratteri, la massima capacità insediativa potenziale, le dotazioni territoriali minime da realizzare, le prestazioni ambientali richieste. Per ciascun singolo Ambito compreso nel Territorio urbano da strutturare, il Quadro normativo indica ruolo, dotazioni, prestazioni e condizioni di sostenibilità in apposite schede che riportano il medesimo numero attribuito all’Ambito nella tavola della Classificazione del territorio. L’attuazione degli interventi nell’Ambito dovrà inoltre garantire il rispetto delle prestazioni e condizioni di sostenibilità declinate nella valutazione del Poc, come previsto all’art. 42.6.
Il “ruolo” indica gli obiettivi da raggiungere con l’attivazione delle politiche urbanistiche, trattandosi di Ambiti nei quali sono previste trasformazioni qualificanti per il progetto delle 7 “Città”. Il ruolo è formulato in termini di indirizzo per la pianificazione sottordinata e per quella settoriale.
Le “dotazioni” individuano le nuove infrastrutture da realizzare e fissano le condizioni di integrazione con il sistema della mobilità, con quello delle attrezzature e spazi collettivi, con quello delle dotazioni ecologiche e ambientali. Le dotazioni sono direttive per la pianificazione sottordinata e per quella settoriale.
Le “prestazioni” sono espresse in termini di requisiti che le opere e le politiche urbanistiche devono garantire per ottenere i livelli di qualità urbana raccomandati dalle Schede di Situazione e di qualità ambientale enunciati dalla Valsat. Le prestazioni sono direttive per la pianificazione sottordinata e per quella settoriale.
Le “condizioni di sostenibilità” individuano gli interventi infrastrutturali e ambientali cui è subordinata l’attuazione dell’ambito; costituiscono prescrizioni per la pianificazione sottordinata e per quella settoriale.


Art.18 - Ambiti per i nuovi insediamenti

1. Caratteri. Gli Ambiti per i nuovi insediamenti sono costituiti dalle parti del territorio oggetto di nuova urbanizzazione. Possono essere a destinazione mista, cioè caratterizzati dall’adeguata compresenza di residenza e attività sociali, culturali, commerciali e produttive con essa compatibili, oppure specializzata, cioè caratterizzati dalla prevalenza di attività direzionali e produttive.

 

2. Gli Ambiti individuati. Gli Ambiti per i nuovi insediamenti del territorio urbano da strutturare sono:

  • Ambiti misti:
    • n. 146  Nuova Corticella;
    • n. 147  San Vitale;
    • n. 148  Savena;
    • n. 149  Via Pioppe;
  • Ambiti specializzati:
    • n. 150  Ampliamento Fiera District (polo funzionale);
    • n. 151  Quarto Superiore (polo funzionale).

 

3. Massima capacità insediativa potenziale. La massima capacità insediativa potenziale valutata dalla Valsat per gli Ambiti per i nuovi insediamenti è complessivamente pari a 1.155.700 mq di Sul per gli Ambiti a dominante funzionale mista e di 470.400 mq di Sul per gli Ambiti a dominante funzionale specializzata.

 

4. Dotazioni territoriali minime. La superficie minima delle dotazioni territoriali da realizzare negli Ambiti per i nuovi insediamenti misti è pari a 712.000 mq.

 

5. Prestazioni ambientali comuni agli Ambiti misti. Per la sostenibilità dei nuovi insediamenti misti e per un’adeguata qualità ambientale, la progettazione, in coerenza con le indicazioni della Valsat, deve garantire il rispetto di obiettivi di qualità ecologica, sociale, ambientale, della morfologia urbana e del sistema dei servizi, tra i quali, in particolare:

  • l'organizzazione della maglia stradale interna per “isole ambientali” che privilegino la mobilità pedonale e ciclabile e il transito delle linee di trasporto pubblico urbano;
  • la collocazione degli impianti di telefonia, se e in quanto necessari, in sommità degli edifici a maggior sviluppo verticale, integrando il sistema infrastrutturale di telecomunicazione con il sistema urbano;
  • la separazione delle reti fognarie e la gestione delle acque meteoriche prevedendone il riutilizzo o convogliando le acque di prima pioggia in corpo idrico superficiale, anche fuori dall’Ambito;
  • la realizzazione delle vasche di laminazione, posizionate in modo da non consumare suolo altrimenti utilizzabile;
  • il rispetto dei limiti fissati dalla Zonizzazione acustica comunale e comunque l’adozione di una distanza degli edifici residenziali dalle principali infrastrutture di trasporto o l’utilizzo di tecnologie tali che la soglia del rumore di 65 dB(A) diurni e 55 dB(A) notturni non sia superata, evitando il ricorso a barriere acustiche costituite da pannelli artificiali verticali;
  • le prestazioni energetiche degli edifici indicate dalle linee guida del Programma energetico comunale, come declinate nel Rue.

 

6. Schede d’ambito. Le schede seguenti definiscono il quadro normativo specifico degli Ambiti per i nuovi insediamenti.

 

n. 146 Nuova Corticella

a) Ruolo
Nuova Corticella è la più ampia delle addizioni urbane previste dal Psc: è una nuova parte di città che completa la strategia di sviluppo sulla direttrice nord andando ad occupare aree agricole marginali, mettendo in atto le strategie della Città della Tangenziale e contemporaneamente beneficiandone. Il nuovo insediamento dovrà costituire un compimento del disegno urbano della zona nord della città, così da rafforzare la struttura urbana che ingloba il nucleo storico di Corticella. Il disegno dell’Ambito dovrà quindi tenere conto delle connessioni con il Sistema di attrezzature e spazi di uso collettivo esistenti, realizzando una effettiva continuità fruitiva e garantendo l’aumento e la diversificazione dell’offerta, in particolare con la realizzazione di un nuovo istituto scolastico secondario.
La progettazione dell’Ambito dovrà perseguire l’obiettivo della sostenibilità alla scala urbanistica ed edilizia e trovare soluzioni adeguate per le limitazioni di carattere ambientale, soprattutto per quanto riguarda la mitigazione dell’impatto acustico causato dalle strade circostanti. Per questo dovrà tenere conto del fatto che nella porzione sud adiacente a via Lipparini, e a nord in prossimità del depuratore, le condizioni ambientali non sono favorevoli alla destinazione residenziale: l’eventuale presenza di abitazioni dovrà essere valutata nella predisposizione del Poc.
La trasformazione non potrà prescindere da una riorganizzazione del trasporto pubblico che  renda facilmente accessibile e integrato il nuovo insediamento, sia da e con Corticella “vecchia”, sia da e con il centro della città.

b) Dotazioni
Attrezzature e spazi collettivi. Cessione di aree pubbliche localizzate in modo da consentire una continuità fruitiva con le attrezzature già esistenti a Corticella.
Dotazioni ecologiche e ambientali. Consistenti superfici boscate o a prato densamente alberato, anche negli spazi aperti privati per rafforzare il connettivo ecologico urbano, dovranno integrare alcune significative dotazioni del quartiere come il parco dei Giardini.
Infrastrutture per l’urbanizzazione. Potenziamento delle condutture d’acquedotto poste lungo via Del Tuscolano e via Saliceto, fino all’interconnessione con la rete adduttrice all’altezza del confine comunale di Castel Maggiore.

c) Prestazioni
Per contribuire a raggiungere gli obiettivi di qualità prescritti per la Situazione Corticella, il nuovo insediamento dovrà garantire:

  • l’attraversamento pedonale sicuro di via Shakespeare, per accedere al sistema delle attrezzature e dei servizi di Corticella;
  • un sistema di accessibilità che non comprometta il livello di servizio garantito da via Shakespeare;
  • connessioni ciclabili in direzione nord-sud (su via Shakespeare o corrispondente) ed est-ovest (a nord su via Peglion, a sud su via Lipparini), per accedere alle aree attrezzate, ai parchi, alla fermata Sfm di Corticella;
  • la tutela e l’integrazione delle tracce insediative storiche.


d) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:

  • al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio;
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie.

 


 

n. 147 San Vitale

a) Ruolo
Il nuovo insediamento è una componente significativa delle trasformazioni che realizzeranno la Città del Savena, una città-parco che, sul tracciato della nuova strada Lungo Savena, integrerà gli insediamenti esistenti da riqualificare con le parti nuove. Il progetto dell’Ambito San Vitale dovrà contribuire a risolvere le criticità delle aree limitrofe, rompendo l’isolamento del nucleo residenziale di Croce del Biacco, favorendo la riqualificazione degli insediamenti produttivi e direzionali che costituiscono il margine sud  delle Roveri, stabilendo relazioni con i nuovi insediamenti realizzati o previsti a est del nuovo asse stradale dai Comuni confinanti.
Il tema della città-parco dovrà essere sviluppato nella proposta delle tipologie insediative, nella integrazione tra edificato e verde, nei rapporti con le tracce del paesaggio storico e con il parco del torrente Savena.

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Il nuovo insediamento dovrà essere direttamente connesso al sistema viario principale tramite la strada Lungo Savena. A questo scopo, all’interno dell’Ambito dovrà essere garantita la disponibilità della fascia per la realizzazione della tratta verso nord e per la sua ambientazione. In sede di Poc dovranno essere indicate le possibili connessioni con eventuali Ambiti di nuovo insediamento previsti in prossimità dal Psc del Comune di Castenaso.
Attrezzature e spazi collettivi. La nuova dotazione di attrezzature e spazi pubblici dovrà collegarsi con il sistema presente nei pressi dell’incrocio storico Via Martelli – Via Stradelli Guelfi.
Dotazioni ecologiche e ambientali. Integrazione del connettivo ecologico di pianura con consistenti superfici boscate o a prato densamente alberato.
Infrastrutture per l’urbanizzazione. Potenziamento delle condutture d’acquedotto di via Mattei tra la derivazione dell’adduttrice di via Barelli e il limite est dell’Ambito. I nuovi insediamenti potranno scaricare i reflui di acque nere nella rete fognaria esistente previa realizzazione di uno scolmatore sulla condotta di via Martelli con relativa tubazione per la raccolta delle acque di scolmo e delle acque bianche nel torrente Savena.

c) Prestazioni
Per contribuire a raggiungere gli obiettivi di qualità prescritti per la Situazione Croce del Biacco, il nuovo insediamento dovrà garantire:

  • la qualificazione di via Mattei, finalizzata all’attraversamento e alla valorizzazione commerciale, e di via Martelli in relazione all’inserimento del mezzo pubblico filoviarizzato;
  • la connessione ciclopedonale con il Parco Lungo Savena e con la fermata Sfm Roveri;
  • il mantenimento dei nuclei di interesse storico-testimoniale e del connettivo ecologico di pianura.


d) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:

  • al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio;
  • all’interramento degli elettrodotti che attraversano l‘Ambito e il Territorio strutturato adiacente;
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 50% delle superfici fondiarie.

 


 

n. 148 Savena

a) Ruolo
Il nuovo insediamento è una componente significativa delle trasformazioni che realizzeranno la Città del Savena, una città-parco che, sul tracciato della nuova strada Lungo
Savena, integrerà gli insediamenti esistenti da riqualificare con le parti nuove. Data la vicinanza con il torrente Savena, dovrà essere realizzato un quartiere urbano ad alta integrazione ambientale e a basso impatto. La progettazione dell’Ambito dovrà anche affrontare i problemi connessi all’integrazione: verso ovest, con il tessuto consolidato di alta qualità dei quartieri pubblici divisi dalla Lungo Savena; verso est, con l’area residenziale esistente e con le nuove previsioni urbanistiche nel territorio di San Lazzaro; verso sud, con la via Emilia.
Nella porzione nord dell’Ambito, tra via Malvezza, la ferrovia e l’autostrada, la quantità di residenza insediabile dovrà essere valutata nella predisposizione del Poc, con riferimento alle condizioni ambientali.

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Il nuovo comparto sarà distribuito, nella parte più a nord, da una nuova strada locale che sostituirà l’attuale via Malvezza, da via Due Madonne fino al Parco Lungo Savena, con sovrappasso e raccordi a via Vighi. La nuova strada sarà affiancata da una pista ciclabile che proseguirà oltre il Parco, in modo da rendere accessibile a ciclisti e pedoni la fermata Sfm Caselle in territorio del Comune di San Lazzaro.
Attrezzature e spazi collettivi. In sede di Poc andrà prevista la cessione di aree pubbliche collocate in modo da essere connesse all’Ambito Due Madonne.
Dotazioni ecologiche e ambientali. Realizzazione di una porzione del Parco Lungo Savena attraverso la cessione e la sistemazione di aree idonee secondo le indicazioni della tavola “Dotazioni ecologiche e ambientali”.
Infrastrutture per l’urbanizzazione. Potenziamento delle condotte idriche distributrici di via Mondolfo e via Due Madonne fino all’allaccio con la rete adduttrice di viale Abramo Lincoln.

c) Prestazioni
Per contribuire a raggiungere gli obiettivi di qualità urbana prescritti per la Situazione Fossolo, il nuovo insediamento dovrà garantire:

  • la riqualificazione della via Emilia in relazione con il transito del mezzo pubblico, nel tratto corrispondente all’accesso da sud al nuovo insediamento;
  • l’attraversamento ciclopedonale del Savena per raggiungere le aree residenziali del Comune di San Lazzaro;
  • l’attraversamento cicopedonale di via Vighi per garantire l’accessibilità ai servizi esistenti sui due lati della strada;
  • la realizzazione di un parcheggio di interscambio con il trasporto pubblico nella porzione sud dell’Ambito;
  • la tutela e l’integrazione delle preesistenze di carattere storico (villa Malvezzi e San Maggiore) e monumentale (i cimiteri di guerra) sono altri aspetti cui la progettazione dovrà dare soluzione.


d) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:

  • alla connessione con il trasporto pubblico, da potenziare in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio sulle vie Malvezza e Due Madonne.
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 50% delle superfici fondiarie.

 


 

n. 149 via Pioppe

a) Ruolo
L’Ambito, adiacente a quello consolidato del Pilastro e alle aree del Caab per le quali sono in corso e previste significative trasformazioni, è un “luogo” della Città della Tangenziale che deve svolgere un ruolo di integrazione tra insediamenti con funzioni diverse (residenza, luoghi del commercio, dello studio e del lavoro), da realizzare attraverso l’aggiunta di quote residenziali. In particolare, il nuovo insediamento dovrà contribuire all’articolazione fisica e al miglioramento sociale del quartiere Pilastro, mediante un’offerta abitativa differenziata e di alto livello qualitativo.
La progettazione del nuovo quartiere, coordinata con quella delle aree annesse sud del Caab e dell’Ambito Pilastro, dovrà indicare le soluzioni per i problemi di carattere ambientale dovuti alla contiguità con lo scalo ferroviario.

b) Dotazioni
Attrezzature e spazi collettivi. In sede di Poc andrà prevista la cessione di aree pubbliche collocate in modo da essere efficacemente connesse all’Ambito Pilastro e alle Aree annesse sud escluse dal perimetro del polo funzionale del Caab.

c) Prestazioni
Per contribuire a raggiungere gli obiettivi di qualità urbana per la Situazione Pilastro, il nuovo insediamento dovrà garantire percorsi ciclabili di connessione con il resto del quartiere.

d) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:

  • al potenziamento del trasporto pubblico locale e alla adozione di misure di disciplina urbana del traffico sulla via San Donato;
  • alla realizzazione di un sistema di connessioni e di spazi pubblici qualificati;
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie;
  • al contenimento dei consumi idrici ed energetici.

 


 

n. 150 Ampliamento Fiera District (polo funzionale)

a) Ruolo
La strategia della Città della Ferrovia prevede un consistente rafforzamento dell’infrastrutturazione di appoggio al quartiere espositivo bolognese (treno e trasporto pubblico, accessibilità auto e parcheggi, alberghi). L’Ambito destinato a un nuovo insediamento specializzato costituisce un’integrazione per lo sviluppo delle attività fieristiche e di servizio attuali, secondo i contenuti dell’Accordo siglato il 25 gennaio 2002 da Comune, Provincia di Bologna e Bologna Fiere, approvato con OdG n. 359 del 13 dicembre 2001.
L’Ambito è parte del polo funzionale individuato dal Ptcp.
Data la vicinanza al Parco nord, la realizzazione di connessioni fisiche e funzionali tra il quartiere fieristico e la zona ricreativa-culturale potrà sortire effetti sinergici, conciliando le strategie per la Città della Ferrovia con quelle individuate per la Città della Tangenziale.

b) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:

  • alla realizzazione di un efficiente collegamento attraverso la metrotranvia;
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie.

 

n. 151 Quarto Superiore (polo funzionale)

a) Ruolo
L’Ambito comprende la parte ancora non attuata di una più vasta area alla quale la pianificazione previgente attribuisce destinazioni produttive (mercatali, commerciali, logistiche, direzionali e terziarie di servizio). Il completamento di quest’area come polo funzionale che integra attività lavorative diversificate e innovative, nonché attività di servizio (direzionali, ricettive, ricreative, sportive) compatibili con abitazioni (Pilastro, Quarto), assume un ruolo di cerniera tra diverse strategie del Psc: costituisce una declinazione della Città del Savena, città-parco residenziale e produttiva; permette di creare un distretto economico di rilievo sovralocale in relazione con la Città della Ferrovia.
Il Psc, recependo i contenuti dell’Accordo territoriale per il “Polo Caab” con Provincia e Comuni di Castenaso e Granarolo, approvato con OdG n. 97 del 26 maggio 2008, riconosce che il Polo è destinato a ospitare insediamenti con funzioni di rango metropolitano, caratterizzati da “unicità” nel territorio provinciale per qualità, dimensione ed attrattività, in particolare e prioritariamente riferibili alla pratica dello sport (sia agonistico sia amatoriale), al tempo libero, a manifestazioni culturali e spettacoli, alla cura e al benessere della persona. Questi usi primari potranno essere integrati da altri di tipo economico-amministrativo e ricettivo.
Riconosce inoltre l’opportunità di sviluppare e potenziare, nella parte nord dell’Ambito, attività di ricerca, innovazione e sviluppo in campo energetico-ambientale, delle quali l’insediamento Hera può costituire il primo nucleo.
Le trasformazioni urbanistiche dell’Ambito dovranno essere guidate da un disegno urbano unitario e coordinato, sviluppato a seguito di un concorso di idee.
Le aree localizzate tra l’Ambito in trasformazione n. 133 e la via San Donato, a sud di via delle Viti, in ragione della stretta relazione con l’insediamento esistente di via del Commercio Associato, ammettono interventi diretti, limitatamente al soddisfacimento di bisogni espressi dalle aziende ivi già insediate.

b) Dotazioni
Dotazioni ecologiche e ambientali. Creazione di un corridoio ecologico-ambientale e storico-paesaggistico di connessione tra le dotazioni presenti nell’insediamento del Pilastro, il sistema ambientale dello scolo Zenetta e il cuneo agricolo di “Calamosco e Villola”, prima attuazione della fascia di ambientazione collocata tra gli insediamenti esistenti e previsti e il termovalorizzatore, parte del progetto “corridoio Roveri” previsto dal Psc.
Interventi di valorizzazione del sistema di interesse storico-paesaggistico centrato sulla chiesa di Quarto superiore, con particolare attenzione alla sua visibilità dalla via San Donato.

c) Prestazioni
La progettazione dei nuovi insediamenti dovrà assumere come elemento ordinatore il sistema del trasporto pubblico, massimizzando l’accessibilità alle fermate e garantendo percorsi prioritari per il trasporto pubblico locale.
La ricucitura urbana tra le parti esistenti e quelle di nuovo insediamento dovrà avvenire attraverso la realizzazione di connessioni e di spazi pubblici qualificati.
Andrà garantito il contenimento dei consumi idrici ed energetici.

d) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata a:

  • realizzazione di un collegamento di trasporto pubblico di massa con il concorso degli operatori che attueranno gli interventi;
  • integrazione e miglioramento del sistema del trasporto pubblico locale e prolungamento per raggiungere la nuova sede di Hera e le attrezzature socio-sanitarie;
  • integrazione del sistema della mobilità privata con il completamento dell’asse Lungo Savena;
  • mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie;
  • rispetto delle condizioni poste dalla normativa per il controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (Rir).

L’attuazione degli interventi è comunque subordinata all’espletamento di un concorso di idee per la progettazione e alla entrata in esercizio del terzo lotto della Lungo Savena.


Art.19 - Ambiti di sostituzione

1. Caratteri. Gli Ambiti di sostituzione sono costituiti dalle parti di territorio nelle quali la trasformazione intensiva avviene modificando radicalmente l'esistente; sono tutti a destinazione mista e quindi caratterizzati dall'adeguata compresenza di residenza e attività sociali, culturali, commerciali e produttive con essa compatibili.

2. Gli Ambiti individuati. Gli Ambiti di sostituzione del territorio urbano da strutturare sono:

  • n. 41 Ex scalo Ravone;
  • n. 143 e n. 144 Prati di Caprara;
  • n. 145 Sabiem.

3. Massima capacità insediativa potenziale. La massima capacità insediativa potenziale valutata dalla Valsat per gli Ambiti di sostituzione è complessivamente pari a 224.000 mq.

4. Dotazioni territoriali minime. La superficie minima delle dotazioni territoriali da realizzare negli Ambiti di sostituzione è pari a 329.000 mq.

5. Prestazioni ambientali comuni. Per la sostenibilità dei nuovi insediamenti e per un'adeguata qualità ambientale, la progettazione, in coerenza con le indicazioni della Valsat, deve garantire:

  • l'organizzazione della maglia stradale interna per "isole ambientali" che privilegino la mobilità pedonale e ciclabile e il transito delle linee di trasporto pubblico urbano;
  • la collocazione degli impianti di telefonia, se e in quanto necessari, in sommità degli edifici a maggior sviluppo verticale, integrando il sistema infrastrutturale di telecomunicazione con il sistema urbano;
  • la separazione delle reti fognarie e la gestione delle acque meteoriche prevedendone il riutilizzo o convogliando le acque di prima pioggia in corpo idrico superficiale, anche fuori dall'Ambito;
  • la confluenza delle acque bianche nel Canale Ghisiliera, previo recepimento delle prescrizioni delle autorità competenti, e nel Torrente Ravone, previa adozione di soluzioni tecniche volte al riutilizzo delle acque meteoriche e alla laminazione della quota non riutilizzata, con riqualificazione e adeguamento del Torrente stesso;
  • la realizzazione delle vasche di laminazione, posizionate in modo da non consumare suolo altrimenti utilizzabile.
  • il rispetto dei limiti fissati dalla Zonizzazione acustica comunale o comunque l'adozione di una distanza degli edifici residenziali dalle principali infrastrutture di trasporto o l'utilizzo di tecnologie tali che la soglia del rumore di 65 dB(A) diurni e 55 dB(A) notturni non sia superata;
  • le prestazioni energetiche degli edifici indicate dalle linee guida del Programma energetico comunale;

6. Schede d'ambito. Le schede seguenti definiscono il quadro normativo specifico degli Ambiti di sostituzione.

 

n. 41 Ex scalo Ravone

a) Ruolo
Gli interventi di sostituzione in questo Ambito coinvolgono direttamente la realizzazione della stazione Sfm Prati di Caprara, una "stazione-porta", futuro nodo di interscambio modale di grande rilievo per l'accessibilità metropolitana. L'Ambito è per questo uno dei "luoghi" nei quali si realizzano gli obiettivi della Città della Ferrovia, trasformando aree dismesse in una centralità di interesse sovralocale.
Nell'Ambito è previsto un insediamento con funzioni miste, di alta qualità ambientale e accessibile con un sistema di mobilità a basso impatto, dove si realizzerà parte del programma di edilizia sociale previsto dall'Amministrazione comunale.
Gli obiettivi e le modalità per la trasformazione dell'Ambito sono stati definiti nell'"Accordo territoriale relativo agli assetti territoriali, urbanistici e infrastrutturali della Nuova Stazione Ferroviaria di Bologna", siglato il 18 luglio 2006 tra Comune di Bologna, Provincia, Regione Emilia-Romagna e Rete Ferroviaria Italiana spa, ai sensi dell'art. 15 della Lr 20/2000.
La progettazione della stazione Sfm Prati di Caprara dovrà essere coordinata con quella che riguarda le altre componenti dell'Ambito: a questo fine verrà costituito un tavolo tecnico composto da Comune, Provincia, Regione e Gruppo Fs, finalizzato alla definizione degli assetti trasportistici ed urbanistici. La nuova stazione potrà ospitare strutture di vendita integrate, di piccola e media dimensione, alimentari e non, a servizio dei viaggiatori e dei nuovi insediamenti che avranno come perno la stazione stessa.

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Completamento della Stazione Sfm Prati di Caprara, con relativi parcheggi di attestamento e interscambio; connessione alla fermata della metrotranvia. Nuova strada sussidiaria nord-ovest della via Emilia, cui raccordare la viabilità interna del comparto. Realizzazione di una nuova area di sosta in sostituzione dell'attuale parcheggio Tanari, in posizione tale da facilitare l'interscambio col mezzo pubblico; realizzazione di un parcheggio a servizio del nuovo parco urbano di Prati di Caprara.
Attrezzature e spazi collettivi. Spazi verdi e attrezzature collettive che integrino e valorizzino il nuovo ruolo dell’Ambito, con una superficie ad essi riservata anche superiore ai limiti di legge, progettati con riguardo al contesto circostante, soprattutto al nuovo parco dei Prati di Caprara.

c) Prestazioni
Per contribuire a raggiungere gli obiettivi di qualità urbana previsti per la Situazione Saffi, il nuovo insediamento dovrà garantire:

  • la concentrazione delle funzioni che richiedono un'alta accessibilità (direzionale e terziario) nelle aree limitrofe alla stazione Sfm Prati di Caprara (raggio di accessibilità max 400 metri). La stessa progettazione degli impianti di fermata dovrà essere riconsiderata con riferimento alle caratteristiche insediative del nuovo Ambito;
  • la localizzazione dei parcheggi e dei relativi sistemi di accesso in modo da garantire il minimo impatto ambientale sul nuovo insediamento e sulla circolazione dell'intero quadrante nord-ovest;
  • la connessione dei percorsi pedonali e ciclabili con quelli dell'Ambito Prati di Caprara e attestamenti su aree verdi attrezzate;
  • relazioni tra le attrezzature e gli spazi collettivi dell'Ambito: quelle esistenti a sud-est e quelle che, a nord-ovest, verranno create nel comparto Bertalia-Lazzaretto (scuole dell'obbligo e superiori, università, attrezzature civiche).

d) Condizioni per la sostenibilità del nuovo insediamento
L'attuazione è subordinata al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 50% delle superfici fondiarie.

 


 

n. 143 e n. 144 Prati di Caprara

a) Ruolo
L'Ambito Prati di Caprara è uno dei "luoghi" della Città della Ferrovia, dove abitazioni e parco dovranno garantire l'integrazione funzionale e la compresenza di attività e pratiche d'uso a differenti scale.L'Ambito è costituito da due parti, a est e a ovest dell'asse stradale sudovest.

Nella parte est, la vegetazione già sviluppata costituisce un nodo della rete ecologica urbana, da mantenere e integrare realizzando un nuovo parco urbano. L'edificazione andrà concentrata nella parte dove la vegetazione è di minore rilievo, vicino alla stazione Sfm di Prati di Caprara.
Nella parte ovest, si dovrà garantire l'integrazione del sistema di verde e spazi pubblici esistenti in adiacenza con la realizzazione di una spina verde, fruibile, che raggiunga il fiume Reno. La nuova edificazione dovrà interessare prevalentemente il versante nord, servito dalla nuova via del Chiù, evitando così l'aumento dei carichi di traffico sulla viabilità interna a Santa Viola.

Il progetto del nuovo insediamento dovrà risolvere il problema della congiunzione tra le due parti, con particolare attenzione alla continuità infrastrutturale e ambientale.

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Parcheggi di attestamento e interscambio a servizio dell'Ambito e della stazione Sfm. Viabilità interna raccordata con la nuova strada sussidiaria nord-ovest della via Emilia. Percorsi ciclabili e pedonali con recapiti alla stazione Sfm Prati di Caprara, alle fermate della metrotranvia su via Saffi, al parco dei Prati di Caprara, al parco Lungo Reno.
Attrezzature e spazi collettivi. Spazi verdi e attrezzature sportive per servire l'intero quadrante urbano intorno a via Saffi Saffi nella parte est, e per servire la Situazione Santa Viola nella parte ovest.
Dotazioni ecologiche e ambientali. Mantenimento e consolidamento dellamassa vegetativa e riqualificazione dei due canali, a integrazione delle dotazionidel quartiere come il parco del Velodromo e le aree scolastiche a sud.

c) Prestazioni
Per contribuire a raggiungere gli obiettivi di qualità urbana previsti per la Situazione Saffi, il nuovo insediamento dovrà garantire:

  • la migliore integrazione del sistema di accesso alla stazione Sfm Prati di Caprara;
  • la connessione dei percorsi ciclabili con quelli che portano verso la Manifattura delle Arti e il Centro civico ex Mercato bestiame verso sud-est;
  • la connessione ciclabile con il parco Lungo Reno verso ovest.

d) Condizioni di sostenibilità
L'attuazione è subordinata:

  • alla realizzazione della nuova strada nord-ovest, con connessione a via Triumvirato, per quanto riguarda la parte ovest;
  • al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio;
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 50% delle superfici fondiarie.

 


 

n. 145 Sabiem

a) Ruolo
L'Ambito che ha ospitato le attività dell'azienda Sabiem è uno dei "luoghi" della Città della via Emilia destinato a trasformazioni edilizie e ad un'integrazione dell'offerta di spazi pubblici. Per la Situazione Santa Viola si tratta di un'opportunità significativa di qualificazione e rafforzamento del Sistema delle attrezzature pubbliche.
Una porzione rilevante dell'area è interessata da un Accordo procedimentale tra Comune di Bologna e Azienda Sabiem, siglato il 2 novembre 2005 e approvato dal Consiglio comunale con delibera 269/2005, P.G.168145/2005. Tale Accordo definisce le condizioni di "rilevante interesse per la comunità locale" derivanti dal recepimento della rilocalizzazione dell'attività produttiva nell'area metropolitana bolognese prevista nell'Accordo interistituzionale sottoscritto da Provincia di Bologna e Comuni di Bologna, Granarolo dell'Emilia e Calderara di Reno. L'Accordo definisce anche le modalità e i contenuti della trasformazione e prevede la realizzazione di abitazioni e di attrezzature di servizio locale (verde, parcheggi). L'inserimento nel Poc degli interventi di trasformazione è subordinata all'avverarsi della condizione di efficacia dell'Accordo (ossia alla rilocalizzazione dell'attività produttiva) o alla revisione dello stesso previo nuovo Accordo interistituzionale.

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Percorsi pedonali che raggiungano la fermata Sfm Prati di Caprara e si raccordino con la rete esterna all'Ambito; parcheggio che integri l'offerta presente nella Situazione Santa Viola.

c) Prestazioni
Per contribuire a raggiungere gli obiettivi di qualità urbana prescritti per la Situazione Santa Viola, il nuovo insediamento dovrà:

  • contribuire alla riqualificazione dell'asse della via Emilia;
  • realizzare una nuova centralità pubblica, garantendo la connessione con le attrezzature e gli spazi pubblici e di uso pubblico già presenti nell'intorno: a nord dell'Ambito, a sud della via Emilia, a est dell'asse attrezzato;
  • valorizzare con un percorso di distribuzione il filare alberato presente all'interno dell'area;
  • creare, realizzando spazi alberati e a prato, una relazione ecologica con il parco dei Prati di Caprara e il Parco del Reno.

d) Condizioni di sostenibilità
L'attuazione è subordinata:

  • al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio;
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie.


Art.20 - Ambiti in trasformazione

1. Caratteri. Gli Ambiti in trasformazione sono costituiti dalle parti di territorio incluse in perimetri all’interno dei quali sono stati adottati o approvati strumenti urbanistici attuativi o previsti interventi diretti in attuazione del Prg previgente, le cui previsioni, in attesa o in corso di esecuzione, vengono confermate dal Psc. Trattandosi di trasformazioni rilevanti, il Psc le ha considerate come parti significative del nuovo progetto di città, integrandole nelle strategie di piano.
Gli Ambiti in trasformazione comprendono altresì parti di territorio incluse in perimetri all’interno dei quali sono confermati dal Psc interventi di interesse pubblico, in attesa o in corso di esecuzione, da attuarsi tramite accertamento di conformità alle norme urbanistiche ed edilizie ai sensi dell’art. 7 della Lr 31/2002 o ai sensi dell’art. 81 del Dpr 616/1977 e s.m.i.

2. Gli Ambiti individuati. Gli Ambiti in trasformazione del territorio urbano da strutturare sono:

  • n. 129  Bertalia-Lazzaretto;
  • n. 130  Campagna di quartiere-via Larga;
  • n. 131  Navile (ex Mercato ortofrutticolo);
  • n. 132  Borgo Panigale “Zona industriale-artigianale di espansione P4”;
  • n. 133  Caab;
  • n. 154  Aree annesse sud;
  • n. 134  Ex Asam;
  • n. 135  Ex Ceramiche Bolognesi;
  • n. 136  Ex Officine comunali del Gas;
  • n. 137  Fiera-Michelino;
  • n. 138  Ospedale Bellaria;
  • n. 139  Ospedale Maggiore “C.A. Pizzardi”;
  • n. 140  Quartiere fieristico;
  • n. 141  Università polo Cnr-Navile;
  • n. 142  Università Terrapieno;
  • n. 153  Ex Fervet.


3. Quadro normativo di riferimento. All’interno di questi Ambiti valgono le norme e i parametri stabiliti dagli strumenti urbanistici ed edilizi vigenti al momento dell’approvazione del Psc, richiamati nelle schede che seguono, o gli accordi i cui contenuti sono recepiti dal Psc nelle dette schede.
Eventuali proroghe degli strumenti attuativi di cui al comma 1 e dei tempi di realizzazione degli interventi di cui al comma 2, e loro varianti, potranno essere approvate nel rispetto delle norme e dei parametri previgenti e in conformità alle schede specifiche di ciascun Ambito.
La descrizione del ruolo assegnato a queste trasformazioni nel Psc è finalizzata a orientare eventuali variazioni in coerenza con i nuovi obiettivi strategici e strutturali.
Dal momento della decadenza del Piano attuativo vigente si applicano a questi Ambiti le norme di cui al successivo Art. 25.

4. Schede d’ambito. Le schede seguenti definiscono il quadro normativo specifico degli Ambiti in trasformazione.

 

n. 129 Bertalia-Lazzaretto

a) Strumenti attuativi della trasformazione

  • Piano particolareggiato di iniziativa pubblica, approvato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 185 del 27 luglio 2007, relativo alla zona integrata di settore R5.3 Bertalia Lazzaretto, disciplinata dall’art. 55 delle Norme di attuazione del Prg, pubblicato sul BUR n.122 del 16 agosto 2007. Validità: 10 anni dalla data di pubblicazione sul BUR della delibera di approvazione del piano (16 agosto 2017).
  • Accordo ai sensi dell’art. 18 della Lr 20/2000, sottoscritto in data 14 settembre 2005, parte integrante dello strumento di pianificazione approvato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 142 del 19 giugno 2006 per la rilocalizzazione della nuova sede dell’Istituto “A. Manzoni – Fondazione Elide Malavasi”.
  • Decreto, prot. 6656 del 3 ottobre 2000, del Ministero dei lavori pubblici (Provveditorato alle opere pubbliche per l’Emilia Romagna) di accertamento del perfezionamento del procedimento di Intesa Stato-Regione, ai sensi dell’art. 81 del Dpr 616/1977 e s.m.i. per l’insediamento di alcuni Dipartimenti della facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bologna.

b) Carichi insediativi previsti
Zona integrata R5.3:Bertalia - Lazzaretto  
Sono ammesse variazioni delle quantità di Su per i singoli usi previsti, ma non della Su massima realizzabile.
Fondazione Malavasi (intervento edilizio diretto): Su pari a 11.300 mq.
Insediamento universitario oggetto di intesa: 12.700 mq di Su oltre al recupero della superficie utile esistente.

c) Obiettivi della trasformazione

  • Realizzare un insediamento in cui le nuove strutture universitarie siano integrate con la residenza, le attività di servizio, il commercio, gli uffici e gli usi di interesse pubblico.
  • Realizzare un nuovo assetto infrastrutturale dell’area che integri e completi quello del quadrante nord-ovest della città e che garantisca un’alta accessibilità, sia con il trasporto pubblico (bus, navetta stazione-aereoporto, metrotranvia, servizio ferroviario metropolitano) che con quello privato.
  • Realizzare, mediante adeguate politiche di edilizia sociale, nuovi alloggi destinati alle fasce di popolazione con redditi intermedi.
  • Realizzare un nuovo plesso scolastico superiore nei pressi di quello esistente in via della Volta.

d) Ruolo
Intervento di riqualificazione che si inserisce pienamente nelle strategie della Città della Ferrovia, in particolare per la scelta dell’integrazione tra usi universitari (decentrati, decongestionando le zone di provenienza) e usi abitativi.

e) Condizioni per la sostenibilità
L’attuazione è subordinata al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio.

 


 

n. 130  Campagna di quartiere-via Larga

a) Strumenti attuativi della trasformazione
Atto di indirizzo per la realizzazione degli interventi pubblici nel comparto della Zona integrata di settore R5.7 Via Larga, approvato dal Consiglio comunale con O.d.G. n. 27 del 29 gennaio 2007. L’Atto prevede la successiva approvazione di progetti di opere pubbliche che ne attuano i contenuti.

b) Carichi insediativi previsti
5.000 mq di Su per la realizzazione di un intervento di edilizia sociale.

c) Obiettivi della trasformazione

  • Realizzare un nuovo grande parco per connettere e ampliare il verde pubblico già presente completando un sistema di connessioni che interessa i nuovi quartieri abitativi e, più in generale, le zone Massarenti e San Donato.
  • Realizzare una nuova centralità urbana e riqualificare il sottopasso ciclopedonale della tangenziale.
  • Localizzare un intervento di edilizia sociale sostenibile.

d) Ruolo
Interventi che costituiscono un’anticipazione della strategia della Città della Tangenziale volta alla realizzazione di collegamenti verdi trasversali, in grado di connettere gli abitati cresciuti sui due lati dell’infrastruttura.

 


 

n. 131 Navile (Ex Mercato ortofrutticolo)

a) Strumenti attuativi della trasformazione
Piano particolareggiato di iniziativa pubblica, approvato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 161 del 10 luglio 2006, relativo alla Zona Integrata di Settore R5.2 Navile (ex Mercato ortofrutticolo) disciplinata dall’art. 55 delle Norme di attuazione del Prg, pubblicato sul BUR n. 115 del 2 agosto 2006. Validità: 10 anni dalla data di pubblicazione sul BUR della delibera di approvazione del piano (2 agosto 2016).

b) Carichi insediativi previsti
128.362 mq complessivi, di cui 111.662 mq di Su per usi privati (92.503 mq residenza, 17.159 mq altri usi, 2.000 mq ostello) e 16.700 mq per usi pubblici.
Sono ammesse variazioni delle quantità di Su per i singoli usi previsti, ma non della Su massima realizzabile per usi privati.

c) Obiettivi della trasformazione

  • Restituire alla città un vasto complesso di aree inutilizzate in posizione centrale.
  • Rendere il comparto permeabile, accessibile e facilmente attraversabile.
  • Realizzare nuove centralità pubbliche a servizio del nuovo insediamento e della Bolognina storica, in particolare un grande parco centrale a ridosso di via Fioravanti.
  • Prolungare la maglia urbana della Bolognina all’interno del comparto, rinnovando il principio insediativo pur conservandone gli aspetti di maggiore qualità.

d) Ruolo
Intervento di riqualificazione che si inserisce pienamente nelle strategie della Città della Ferrovia, contribuendo a realizzare l’insieme di trasformazioni urbane volte a ricongiungere il nucleo centrale di Bologna con la prima periferia storica.

 


 

n. 132 Borgo Panigale  “Zona industriale-artigianale di espansione P4”

a) Strumenti attuativi della trasformazione
Piani particolareggiati, convenzionati, approvati con deliberazione consiliare O.d.G. n. 93 del 2 maggio 2005, esecutiva dal 14 maggio 2005, per l’attuazione della zona industriale artigianale di espansione P4 (zona omogenea D), disciplinata dall’articolo 62 delle Norme di attuazione del Prg. Validità: 10 anni dalla data di esecutività (14 maggio 2015).

b) Carichi insediativi previsti
Su massima realizzabile per funzioni terziarie e produttive pari a 92.697 mq.

c) Obiettivi della trasformazione
Completare l’insediamento produttivo del Bargellino, parte di un complesso vasto e articolato, realizzando adeguati collegamenti dei comparti di espansione con la viabilità primaria, in particolare mediante la nuova rotatoria all’incrocio tra la via Persicetana vecchia e la via Persicetana nuova.

d) Ruolo
Ultimo comparto manifatturiero di espansione, sorto in adiacenza del confine comunale, costituisce una significativa presenza nella collana degli insediamenti produttivi della Città della Tangenziale.

 


 

n. 133 Caab

Questa parte dell'art. 20 è stata resa inefficace in seguito all'approvazione dell'Accordo di programma in variante alla pianificazione territoriale e urbanistica per la realizzazione del progetto "F.I.Co.", avvenuta mediante il Decreto del Presidente della Giunta regionale n.18 dell'8 febbraio 2016.

Per i contenuti dell'Accordo di programma si rimanda alla relativa voce nella sezione Trasparenza.
Mentre per le indicazioni originarie previste e oggi superate, si rimanda al testo dell'art. 20 contenuto nel documento integrale del Quadro normativo, in formato .pdf, raggiungibile dalla sezione Informazioni.

 


 

n. 154 Aree annesse sud

a) Strumenti attuativi della trasformazione

  • Piano per gli insediamenti produttivi (Pip) ex art. 27 della L. 865/1971, approvato con O.d.G. n. 104 del 12 aprile 1996, esecutivo dal 19 giugno 1996, e sue varianti normative (O.d.G. n. 123 del 20 maggio 2002 e O.d.G. n. 190 del 17 ottobre 2005), confermato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 247 del 12 dicembre 2005. Validità: 10 anni dalla data di scadenza (19 giugno 2016).
  • Accordo territoriale per il “Polo Caab” con Provincia e Comuni di Castenaso e Granarolo, approvato con OdG n. 97 del 26 maggio 2008.

b) Ruolo
Il comparto in trasformazione costituisce una parte caratteristica della Citta del Savena; la contiguità con il quartiere residenziale del Pilastro e con l’Ambito Pioppe prefigurano un buon grado di integrazione che può ammettere l’inserimento di una quota di residenza. Per questo la residenza, anche di tipo sociale, dovrà avere caratteristiche morfologiche ed edilizie tali da costituire un elemento di cerniera e di connessione con il sistema insediativo del Pilastro.
La definizione di adeguati livelli di coordinamento, relativamente agli assetti da prevedere tra le Aree annesse sud e l’Ambito denominato Pioppe, è demandata a specifici accordi procedimentali con le proprietà interessate. Tali accordi dovranno valutare il carico urbanistico da insediare complessivamente sull’area, prevedendo un sistema di spazi e percorsi di carattere pubblico per i collegamenti con il quartiere Pilastro e con gli insediamenti direzionali e commerciali esistenti, promuovendo, attraverso una progettazione coordinata, anche la riqualificazione di insediamenti, luoghi e spazi di connettivo esistenti.
La progettazione dei nuovi insediamenti dovrà assumere come elemento ordinatore il sistema della accessibilità pubblica, massimizzando l’accessibilità alle fermate e garantendo percorsi prioritari al trasporto pubblico locale.

c) Carichi insediativi previsti
Comparto Aree annesse a sud del Pip previgente: Su massima 98.450 mq.
La conversione di parte della capacità edificatoria di cui sopra in usi abitativi e commerciali (medie strutture di competenza comunale), è condizionata all’esito positivo di una valutazione di sostenibilità ambientale, ai sensi del D.Lgs 152/2006.

d)  Obiettivi della trasformazione
La sostenibilità ambientale degli interventi andrà garantita attraverso il contenimento dei consumi idrici ed energetici.
La progettazione dei nuovi insediamenti dovrà assumere come elemento ordinatore il sistema del trasporto pubblico massimizzando l’accessibilità alle fermate e garantendo percorsi prioritari per il trasporto pubblico locale.

e) Condizioni per la sostenibilità
L’attuazione è subordinata al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio.

 


 

n. 134 Ex Asam

a) Strumenti attuativi della trasformazione

  • Piano per gli insediamenti produttivi (Pip) ex art. 27 della L. 865/1971, approvato con O.d.G. n. 104 del 12 aprile 1996, esecutivo dal 19 giugno 1996, e sue varianti normative (O.d.G. n. 123 del 20 maggio 2002 e O.d.G. n. 190 del 17 ottobre 2005), confermato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 247 del 12 dicembre 2005. Validità: 10 anni dalla data di scadenza (19 giugno 2016).
  • Accordo territoriale per il “Polo Caab” con Provincia e Comuni di Castenaso e Granarolo, approvato con OdG n. 97 del 26 maggio 2008.

b) Carichi insediativi previsti
Su massima mq 100.391, di cui 22.000 mq per l’insediamento di un centro commerciale d’attrazione di livello inferiore, con superficie di vendita Sv di 14.500 mq, dei quali 4.499 per una grande struttura alimentare, condizionata all’esito della Conferenza di pianificazione provinciale per l’approvazione del Piano provinciale del commercio della Provincia di Bologna in variante al Ptcp vigente (accordo procedimentale ex art. 11 della L. 241/1990 sottoscritto il 16 marzo 2007 e approvato con deliberazione della Giunta comunale Progr. n. 6 del 16 gennaio 2007).

c) Obiettivi della trasformazione
Recuperare e riqualificare un’area dismessa con insediamento di funzioni commerciali, direzionali e di servizio di rango sovracomunale.

d) Ruolo
Assieme al Caab, questo Ambito in trasformazione costituisce una parte caratteristica della Città del Ferrovia, destinato a nuovi insediamenti per la piena realizzazione del polo funzionale. L’adiacenza con l’Ambito di Quarto superiore, “luogo” della Città del Savena, configura l’intero settore come cerniera tra le due Città dove si traducono le strategie sovralocali del Psc.
L’ambito può ospitare funzioni commerciali di rilievo e competenza provinciale. L’effettiva operatività commerciale delle strutture di vendita è subordinata alla entrata in esercizio del secondo lotto della strada Lungo Savena, così come stabilito nell’Accordo di programma sottoscritto da Comune e Provincia in data 18 aprile 2000 e integrato in data 14 aprile 2004, per l’attuazione del lotto secondo parte b e del lotto 2 bis della strada.

 


 

n. 135 Ex Ceramiche Bolognesi

a) Strumenti attuativi della trasformazione
Piano particolareggiato, convenzionato, approvato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 103 del 29 aprile 1996 e sua variante grafica e normativa (O.d.G. n. 68 dell’8 marzo 2004 esecutiva dal 20 marzo 2004) relativo alla zona speciale R3.28 – ex ICB – via Larga, disciplinata dell’art.53 delle Norme di attuazione del Prg. Validità: 10 anni dalla data di esecutività (20 marzo 2014).

b) Carichi insediativi previsti
Su massima realizzabile mq 31.268 di cui mq 7.400 per attrezzature per lo spettacolo e culturali e mq 23.868 per attività direzionali, commerciali, artigianali di servizio e ricettive.

c) Obiettivi della trasformazione

  • Riqualificazione di un’area industriale dismessa mediante una trasformazione urbanistica finalizzata alla realizzazione di un centro direzionale altamente accessibile e dotato di servizi qualificati.
  • Miglioramento dell’accessibilità mediante il completamento dello svincolo della tangenziale, l’interramento della linea Sfm adiacente (con eliminazione di passaggi a livello e realizzazione della nuova fermata).
  • Realizzazione di verde pubblico nella zona di parco campagna di via Scandellara.

d) Ruolo
L’intervento realizza, sulla tangenziale, un nuovo polo direzionale e di servizi di scala metropolitana, nel quale potranno integrarsi spazi per il lavoro, la formazione, il loisir e il commercio, altamente accessibile tramite l’Sfm e la tangenziale. L’inserimento nel contesto circostante, con l’attivazione delle nuove infrastrutture di mobilità e con la realizzazione dell’area alberata al di là della tangenziale, realizza compiutamente la strategia della Città della Tangenziale.

 


 

n. 136 Ex Officine comunali del Gas

Questa parte dell'art. 20 è stata resa inefficace in seguito all'approvazione dell'Accordo di programma in variante alla pianificazione urbanistica HERA Spa (II Fase), avvenuta mediante il Decreto del Sindaco Metropolitano n. 24314 del 4 maggio 2016.

Per i contenuti dell'Accordo di programma si rimanda alla relativa voce nella sezione Trasparenza.
Mentre per le indicazioni originarie previste e oggi superate, si rimanda al testo dell'art. 20 contenuto nel documento integrale del Quadro normativo, in formato .pdf, raggiungibile dalla sezione Informazioni.

 


 

n. 137 Fiera-Michelino

a) Strumenti attuativi della trasformazione

  • Piano particolareggiato, convenzionato, approvato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 311 del 25 novembre 2002, esecutiva dal 7 dicembre 2002, relativo alla Zona urbana speciale R3.22 – Via Michelino e Nuova uscita autostradale "Fiera" – disciplinata dall’art. 53 delle Norme di attuazione del Prg. Validità: 10 anni dalla data di esecutività (7 dicembre 2012).
  • Contratto di costruzione e gestione sottoscritto il 4 agosto 2006 con Fiere Internazionali di Bologna Spa–Bologna Fiere (in proprio e in qualità di Capogruppo-Mandataria dell’Associazione temporanea di imprese) per la realizzazione e la gestione del sistema sosta e parcheggi a servizio del quartiere fieristico e per la realizzazione e la gestione di una struttura alberghiera conformemente alle previsioni del Prg di Bologna, comparto R 5.1.n, disciplinato dall’art. 55 delle Norme di attuazione del Prg, da attuarsi mediante Piano particolareggiato.

b) Carichi insediativi previsti
R3.22 : Su realizzabile ad uso attrezzature ricettive mq 13.516.
R5.1.n: Su realizzabile ad uso attrezzature ricettive mq 10.206; parcheggio pubblico per 7.500 posti auto.
Multisala Medusa: capacità edificatoria già prevista dal Prg ’85 previgente, costituita dal residuo disponibile e dall’una tantum, da attuare con intervento diretto (permesso di costruire)

c) Obiettivi della trasformazione

  • Ridurre l’occupazione di spazio stradale per la sosta dell’utenza fieristica.
  • Potenziare i parcheggi in apposite strutture sia per l’interscambio sia per le emergenze di viabilità e sosta che si determinano nei giorni delle rassegne fieristiche.
  • Potenziare le strutture alberghiere di servizio al quartiere fieristico.

d) Ruolo
Interventi di infrastrutturazione e miglioramento dell’offerta di servizi nel quartiere fieristico esistente, molto importanti affinché la Fiera di Bologna possa giocare il suo ruolo centrale nella Città della Ferrovia.

 


 

n. 138 Ospedale Bellaria

a) Strumenti attuativi della trasformazione
Interventi edilizi diretti già previsti dal Prg previgente e da conseguenti titoli edilizi.

b) Carichi insediativi previsti
Ospedale Bellaria: massima Su ammessa pari a 69.000 mq, già previsti dal Prg previgente.
Nuova sede della Croce Rossa Italiana, Comitato Provinciale di Bologna: Su fino a un massimo di 8.000 mq.
Centro Polifunzionale Madre Teresa di Calcutta: Su fino a un massimo di 9.500 mq.
Sono consentiti modesti ampliamenti, di entità non superiore al 10% dell’esistente. Ampliamenti ulteriori richiedono un nuovo Accordo territoriale.

c) Obiettivi della trasformazione

  • Riqualificare le strutture ospedaliere per corrispondere al tipo di servizio richiesto.
  • Potenziare e sviluppare altre attività sanitarie e assistenziali.

d) Ruolo
Operazione di qualificazione delle dotazioni territoriali che rientra nelle strategie della Città del Savena, in particolare per la collocazione della struttura sanitaria e la sua integrazione con le aree di interesse paesaggistico del parco del Savena e di quello dei Gessi Bolognesi.

 


 

n. 139 Ospedale Maggiore “C.A. Pizzardi”

a) Strumenti attuativi della trasformazione

  • Convenzione con l’Azienda Usl di Bologna, approvata con deliberazione consiliare O.d.G. n. 163 del 28 giugno 2000, sottoscritta in data 17 luglio 2000, per disciplinare il riassetto del comparto CH3, disciplinato dall’art. 29 delle Norme di attuazione del Prg, in conseguenza dei programmi di ampliamento dell’Ospedale Maggiore, sue modifiche e integrazioni.
  • Accordo procedimentale tra Comune di Bologna e Azienda Usl, approvato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 135 del 22 aprile 2004 e sottoscritto il 10 maggio 2004, per la realizzazione tramite Accordo di programma del parcheggio pubblico interrato in largo Nigrisoli, a supporto della struttura sanitaria e dell’interscambio con il sistema di trasporto pubblico a guida vincolata. Validità: 10 anni dal Decreto di approvazione dell’Accordo di programma.

b) Carichi insediativi previsti
Su massima ammessa 122.000 mq.

c) Obiettivi della trasformazione

  • Riorganizzare e riqualificare l’assistenza sanitaria adeguando le strutture ospedaliere al tipo di servizio richiesto.
  • Realizzare un parcheggio pubblico interrato per liberare e valorizzare le aree libere esterne.

d) Ruolo
Qualificazione di una grande struttura pubblica che concorre alla riorganizzazione degli spazi esterni e dei servizi alla città, strategia perseguita nella Città della via Emilia Ponente.

 


 

n. 140 Quartiere fieristico

a) Strumenti attuativi della trasformazione
Piano particolareggiato, convenzionato, approvato con deliberazione consiliare O.d.G. n. 206 del 23 ottobre 2006, esecutiva dal 4 novembre 2006, relativo al Quartiere fieristico, disciplinato dall’art. 48 delle Norme di attuazione del Prg.
Validità: 10 anni dalla data di esecutività (4 novembre 2016).

c) Carichi insediativi previsti
24.000 mq di Su per il nuovo padiglione espositivo che si aggiungono alla Su esistente.
Sono ammesse ulteriori integrazioni della Su a fronte di specifiche necessità funzionali.

d) Obiettivi della trasformazione

  • Garantire le migliori condizioni edilizie per lo sviluppo dell’attività fieristica a Bologna, incrementando la flessibilità d’uso del quartiere e ampliando le aree esterne non edificate per migliorare l’organizzazione degli spazi logistici.
  • Potenziare gli accessi dal lato nord, in relazione al nuovo parcheggio multipiano di via Michelino, al nuovo casello autostradale, alla fermata ferroviaria (Sfm) e della metrotramvia.
  • Realizzare i corpi di collegamento tra i padiglioni più piccoli, con riqualificazione di servizi ristorativi e igienici, e la rete di collegamenti pedonali sopraelevati.

e) Ruolo
Ultimi interventi di riorganizzazione interna al quartiere fieristico esistente, molto importanti affinché la Fiera di Bologna possa giocare il suo ruolo centrale nella Città della Ferrovia.

 


 

n. 141 Università polo Cnr-Navile

a) Strumenti attuativi della trasformazione
Decreto, prot. 29513 del 1 febbraio 2005, del Ministero dei lavori pubblici (Provveditorato alle opere pubbliche per l’Emilia Romagna) di accertamento del perfezionamento del procedimento di intesa Stato-Regione, ai sensi dell’art. 81 del Dpr 616/1977 e s.m.i., per la realizzazione dei nuovi insediamenti universitari di Chimica e Astronomia dell’Osservatorio Astronomico siti lungo il canale Navile, in via Gobetti.
Validità: 10 anni dal Decreto di accertamento dell’intesa o dal Decreto provinciale di approvazione dell’Accordo di programma.

b) Carichi insediativi previsti
Capacità edificatoria complessiva per gli insediamenti universitari: 69.500 mq di Su, di cui:  circa 43.500 mq per i dipartimenti di Chimica e Astronomia, l'Osservatorio Astronomico, aule e servizi connettivi; 26.566 mq per la facoltà di Farmacia e il corso di laurea in Biotecnologia.
Per quanto riguarda la sede Cnr sono ammessi completamenti e ampliamenti fino a un massimo di 47.500 mq di Su da realizzarsi mediante intervento edilizio diretto.

c) Obiettivi della trasformazione
Realizzare un nuovo insediamento universitario integrato (aule didattiche, sale studio, spazi comuni, biblioteche, bar, laboratori, studi), con ampia dotazione di verde e attrezzature sportive, accessibile con mezzo pubblico e privato e inserito nella rete di piste ciclabili.

d) Ruolo
Nuovo insediamento che si inquadra nel programma di decentramento delle sedi universitarie dal centro della città e che si inserisce nelle strategie della Città della Ferrovia, in particolare per la scelta di moltiplicare e qualificare le attività che connotano Bologna come città europea.

e) Condizioni per la sostenibilità
L’attuazione è subordinata al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio.

 


 

n. 142 Università Terrapieno

a) Strumenti attuativi della trasformazione
Convenzione tra Comune e Università degli Studi approvata con deliberazione consiliare O.d.G. n. 37 del 21 febbraio 2005, sottoscritta il 27 aprile 2005, che regola le modalità attuative ed i contenuti degli interventi di completamento e urbanizzazione del comparto sportivo universitario R 5.7 f-h, da attuarsi tramite intesa Stato-Regione ai sensi dell’art. 81 del Dpr 616 e s.m.i. Validità: 10 anni dalla sottoscrizione della convenzione (27 aprile 2015).

b) Carichi insediativi previsti
Su di progetto pari a 10.500 mq, oltre ai 5.500 mq di Su esistente.

c) Obiettivi della trasformazione
Completare l’insediamento universitario esistente con la realizzazione della nuova sede della facoltà di Scienze Motorie e una serie di servizi per studenti e per il quartiere (pista coperta di atletica leggera, sede dei servizi alle attività sportive, parcheggio e piazza pubblici).

d) Ruolo
Nuovo insediamento che si inquadra nel programma di decentramento delle sedi universitarie dal centro della città e che si inserisce nelle strategie della Città della Tangenziale, unitamente al nuovo parco-campagna adiacente, cui è strettamente connesso.

e) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio.

 


 

n. 153 Ex Fervet

a) Strumenti attuativi della trasformazione
Piano particolareggiato approvato con deliberazione OdG n. 282 del 26 luglio 1995, variante approvata con deliberazione OdG n. 217 del 22 luglio 2003 relativo alla Zona integrata di settore R 5.1 Fiera–Stalingrado, disciplinata dall'art. 55 delle Norme di attuazione del Prg, pubblicato sul BUR del 17 settembre 2003. Validità: 10 anni dalla data di pubblicazione sul BUR della delibera di approvazione del piano.

b) Carichi insediativi previsti
27.799 mq complessivi, di cui 4.339 mq di Su per residenza, 16.290 mq per altri usi, 7.170 mq per usi pubblici.
E’ consentita la trasformazione da usi direzionali ad usi abitativi per le quote inseditive non ancora attuate nel lotto 1 (10.830 mq Su), perseguendo l’obiettivo di realizzare un significativo intervento di edilizia sociale, da definirsi mediante uno specifico accordo con l’Amministrazione.
La conversione degli usi previsti è comunque condizionata all’esito positivo di una valutazione di sostenibilità ambientale, ai sensi del D.Lgs 152/2006.

c) Obiettivi della trasformazione

  • Completare la realizzazione di un comparto nel quadro delle trasformazioni operate dal Duc Fiera.
  • Incrementare la dotazione di edilizia sociale della zona.

d) Ruolo
Riduzione del carico urbanistico complessivo del comparto per un migliore inserimento nel tessuto urbano esistente.


Art.21 - Territorio urbano strutturato

Gli Ambiti. Il Territorio urbano strutturato comprende le parti che, per la presenza di alcune aree o attività dismesse, richiedono una riorganizzazione spaziale (Ambiti da riqualificare); quelle relativamente stabili che ammettono interventi leggeri di qualificazione (Ambiti consolidati di qualificazione diffusa); quelle che si vanno consolidando attraverso il completamento dell’attuazione di strumenti urbanistici preventivi (Ambiti in via di consolidamento); quelle consolidate per impianto, attrezzature e stato di conservazione (Ambiti pianificati consolidati); quelle caratterizzate da impianti ed edifici di valore storico (Ambiti storici).


Art.22 - Ambiti da riqualificare

1. Caratteri. Gli Ambiti da riqualificare sono parti del territorio che richiedono interventi volti a recuperare diffusamente qualità urbana e ambientale, con potenziamento di infrastrutture e dotazioni collettive, introduzione di un mix funzionale sensibile alle nuove esigenze, miglioramento delle prestazioni di spazi e attrezzature. Possono essere a destinazione mista, cioè caratterizzati dall’adeguata compresenza di residenza e attività sociali, culturali, commerciali e produttive con essa compatibili, oppure specializzata, cioè caratterizzati dalla prevalenza di attività direzionali e produttive.

2. Gli Ambiti individuati. Gli Ambiti da riqualificare del territorio urbano strutturato sono:

  • Ambiti misti:
    • n. 119  Battindarno;
    • n. 120  Bolognina est;
    • n. 121 e 122  Cirenaica-Rimesse;
  • Ambiti specializzati:
    • n. 123  Aeroporto Marconi;
    • n. 124  Fiera District;
    • n. 125 e 126  Nuova Stazione ferroviaria Bologna Centrale;
    • n. 127  Parco Nord;
    • n. 128  Roveri.

3. Massima capacità insediativa potenziale. La massima capacità insediativa potenziale valutata dalla Valsat per gli Ambiti da riqualificare è complessivamente pari a 258.900 mq di Sul per gli Ambiti a dominante funzionale mista e di 388.000 mq di Sul per gli Ambiti a dominante funzionale specializzata.


4. Dotazioni territoriali minime. La superficie minima delle dotazioni territoriali da realizzare negli Ambiti da riqualificare misti è pari a 176.300 mq.

5. Prestazioni comuni agli Ambiti da riqualificare. Per la sostenibilità degli interventi di riqualificazione e un’adeguata qualità ambientale, la progettazione, in coerenza con le indicazioni della Valsat, deve garantire il rispetto di obiettivi di qualità ecologica, sociale, ambientale, della morfologia urbana e del sistema dei servizi, tra i quali, in particolare:

  • l’allaccio al sistema fognario esistente, prevedendo i necessari interventi di adeguamento;
  • la collocazione degli impianti di telefonia, se e in quanto necessari, in sommità degli edifici a maggior sviluppo verticale, integrando il sistema infrastrutturale di telecomunicazione con il sistema urbano;
  • la separazione delle reti fognarie e la gestione delle acque meteoriche prevedendone il riutilizzo o convogliando le acque di prima pioggia in corpo idrico superficiale, anche fuori dall’Ambito;
  • la realizzazione delle vasche di laminazione, posizionate in modo da non consumare suolo altrimenti utilizzabile;
  • il rispetto dei limiti fissati dalla Zonizzazione acustica comunale e comunque l’adozione di una distanza degli edifici residenziali dalle principali infrastrutture di trasporto o l’utilizzo di tecnologie tali che la soglia del rumore di 65 dB(A) diurni e 55 dB(A) notturni non sia superata;
  • le prestazioni energetiche degli edifici indicate dalle linee guida del Programma energetico comunale.

6. Schede d’ambito. Le schede seguenti definiscono il quadro normativo specifico degli Ambiti da riqualificare.

 

n. 119 Battindarno

a) Ruolo
Battindarno è un “luogo” della Città del Reno dove la riqualificazione dovrà modificare l’attuale rapporto col fiume consentendone la fruizione a fini ricreativi. Nell’Ambito, in particolare, si potranno innescare relazioni di scala territoriale garantendo un nuovo accesso al Reno e trasformando il deposito Atc in una sede di attività espositive, culturali e/o commerciali.
Il progetto dovrà interpretare le caratteristiche dell’Ambito per definire gli interventi: il rapporto con il fiume, le possibilità di recupero edilizio, le forme e le destinazioni delle attrezzature di uso pubblico, la presenza di verde e spazi aperti negli insediamenti di edilizia pubblica.
I nuovi interventi dovranno offrire edifici di qualità, destinati a differenti tipi di domanda così da articolare la composizione sociale del quartiere.
La nuova superficie potrà essere ottenuta sostituendo attività non compatibili con la residenza o che generano degrado (deposito degli autobus, centrale di trasformazione dell’energia elettrica, alcune attività produttive).

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Sistemazione di via della Barca per adeguarla al potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico, affidato a un sistema preferenziale.
Realizzazione di nuovi percorsi trasversali di connessione tra fiume e città e rafforzamento del percorso longitudinale esistente.
Attrezzature e spazi collettivi. Incremento della dotazione di attrezzature e spazi collettivi per rispondere alla domanda dei nuovi abitanti previsti, completando e riorganizzando la spina centrale del quartiere Barca.
Apertura di un nuovo accesso significativo al Reno intervenendo sul disegno del parco e sulla sua attrezzatura (parcheggi, guadi/attraversamenti, spiagge, orti, impianti sportivi). In sede di Poc andrà prevista la cessione di aree pubbliche da localizzare attraverso un disegno di assetto preliminare dell’Ambito, il quale riguarderà anche i percorsi e le connessioni con l’esistente.
Nella zona di via De Pisis denominata “Casa Baldi”, in parte soggetta a tutele fluviali, il Poc individuerà il comparto minimo di intervento per la realizzazione di un’adeguata “porta” di accesso al parco del Reno.
Dotazioni ecologiche e ambientali. Realizzazione del parco lungo fiume Reno.
Connessione ecologica tra i giardini Delcisa Gallerani, Agostini Gallon, Teresa Noce, delle scuole Dozza e il parco di Villa Contri, oltre il perimetro dell’Ambito.

c) Prestazioni
Per contribuire a realizzare compiutamente gli obiettivi di qualità urbana previsti per la Situazione Barca, la riqualificazione dell’Ambito dovrà garantire:

  • la valorizzazione del parco del Reno, sia come dotazione ecologica (mantenimento e recupero delle funzioni idrauliche, paesaggistiche ed ecologiche della fascia fluviale), sia come ambito di verde fruibile;
  • un efficace sistema di attraversamento in sicurezza di viale Togliatti.

d) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:

  • al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio.
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 50% delle superfici fondiarie.
  • all’interramento delle linee elettriche che attraversano l’Ambito e il Territorio strutturato adiacente.

 


 

n. 120 Bolognina est

a) Ruolo
La riqualificazione della Bolognina lato est, cogliendo l’opportunità di trasformare aree produttive e militari dismesse e la disponibilità di spazi non ancora edificati, dovrà confrontarsi con le strategie della Città della Ferrovia e aprire questa parte alle relazioni con il resto della città. In particolare, le operazioni di riqualificazione dovranno garantire dotazioni di attrezzature collettive e verde adeguate al nuovo ruolo urbano che verrà attribuito all’Ambito con gli interventi di connessione nord-sud (nuova azione) ed est-ovest (completamento della zona di settore Fiera-Stalingrado).
La progettazione degli interventi dovrà considerare l’importanza dei diversi elementi naturali e storici e stabilire le modalità d’intervento sulle preesistenze: il tracciato della vecchia ferrovia che attraversa l’area in direzione nord-sud dovrà diventare l’asse distributivo degli spazi pubblici, esistenti e nuovi. I nuovi edifici residenziali dovranno essere di qualità e destinati a differenti tipi di domanda, così da articolare la composizione sociale del quartiere.

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Realizzazione di due nuovi parcheggi pubblici a servizio del contesto urbano circostante, su via dell’Arcoveggio e via Ferrarese. Percorso ciclopedonale da via Ferrarese in direzione dell’Arcoveggio e del canale Navile.
Attrezzature e spazi collettivi. Dotazione di spazi pubblici e attrezzature a integrazione di quelle attualmente presenti nel quartiere, in particolare intorno all’Arcoveggio e alle scuole Aldini Valeriani. In sede di Poc andrà prevista la cessione di aree pubbliche da localizzare attraverso un disegno di assetto preliminare dell’Ambito che riguarderà anche i percorsi, le connessioni tra le aree di intervento e le parti di edificato esistente. Tra le attrezzature che interessano l’Ambito, il Museo provinciale dei trasporti richiede un intervento di riqualificazione che lo integri nel contesto.
Dotazioni ecologiche e ambientali. Connessione ecologica lungo l’asse della vecchia ferrovia per collegare diversi spazi verdi sia in direzione della Montagnola, sia del Parco Nord.

c) Prestazioni
Per contribuire a realizzare compiutamente gli obiettivi di qualità urbana previsti per la Situazione Bolognina, la riqualificazione dell’Ambito dovrà garantire la qualificazione delle vie Corticella e Ferrarese finalizzata alla valorizzazione dei fronti commerciali, all’attraversamento e alla circolazione ciclopedonale.

d) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:

  • al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio;
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 20% delle superfici fondiarie.

 


 

n. 121 e 122 Cirenaica-Rimesse

a) Ruolo
La presenza della nuova fermata Sfm di San Vitale, che svolge un ruolo di porta della città storica e interscambio tra linee e sistemi di mobilità, lega questo Ambito alle strategie della Città della Ferrovia. Per questo la progettazione della stazione dovrà prevederne l’integrazione con il contesto e a tal fine verrà costituito un tavolo tecnico composto da Comune, Provincia, Regione e Gruppo Fs, che dovrà definire gli assetti trasportistici ed urbanistici. Gli altri interventi di miglioramento infrastrutturale (parziale interramento della linea Sfm 2 e attraversamento dell’Alta velocità), la disponibilità di aree sottoutilizzate o dismesse, definiscono l’obiettivo di questa riqualificazione: creare una nuova connessione urbana tra nucleo antico, quartiere universitario, Cirenaica, campagna urbana di Scandellara.
La vicinanza alla zona universitaria rende auspicabile che una quota di offerta residenziale sia rivolta alla popolazione studentesca. Il contesto densamente edificato suggerisce la creazione di una maglia pedonale di distribuzione degli accessi e delle relazioni urbane, che raccordi i nuovi interventi edilizi con l’esistente.
Le aree che il Psc individua per questa strategia sono: l’area dismessa del deposito per i bus della Provincia e l’adiacente area verde; il complesso del “Villaggio del Fanciullo”; l’area già produttiva e oggi commerciale adiacente alla fermata Sfm2 Rimesse (che verrà integrata nella nuova “S.Vitale”); l’area della nuova fermata San Vitale; le aree a sud della via Scandellara e a nord della linea ferroviaria.

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Riorganizzazione di via Massarenti come asse primario del quartiere (strada-centralità), collegamento con il centro città e direttrice del trasporto pubblico.
Realizzazione di un nuovo asse urbano di connessione prevalentemente ciclo-pedonale (con accesso condizionato degli autoveicoli) che, partendo dai nuovi spazi pubblici del comparto “Ex Veneta” di via Zanolini attraversi la Cirenaica, la colleghi con la nuova fermata Sfm e si concluda con l’accesso alla campagna-parco di Scandellara e via Larga.
Completamento della rete dei percorsi pedonali, in particolare di quelli dalla Cirenaica a via Scandellara.
Realizzazione di un nuovo parcheggio pubblico.
Attrezzature e spazi collettivi. Integrazione dell’offerta di spazi pubblici e attrezzature presenti nel quartiere, rafforzando la centralità attorno al Villaggio del Fanciullo. In sede di Poc andrà prevista la cessione di aree pubbliche da localizzare attraverso un disegno di assetto preliminare dell’Ambito che riguarderà anche i percorsi, le connessioni tra le aree di intervento e le parti di edificato esistente.
Dotazioni ecologiche e ambientali. Integrazione del connettivo ecologico urbano anche attraverso la realizzazione di giardini privati e la ricucitura delle aree verdi esistenti (verde scolastico e sportivo sul lato opposto di via Scandellara).
Infrastrutture per l’urbanizzazione. Potenziamento del tratto di conduttura dell’acquedotto di via Sante Vincenzi in prossimità di via Rimesse.

d) Prestazioni
Per contribuire a realizzare compiutamente gli obiettivi di qualità urbana previsti per la Situazione Massarenti, la riqualificazione dell’Ambito dovrà garantire:

  • massima accessibilità alla stazione Sfm San Vitale;
  • la realizzazione di un varco che colleghi l’area della stazione Sfm con il Territorio rurale e le scuole di via Scandellara.


e) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 50% delle superfici fondiarie.

 


 

n. 123 Aeroporto Marconi

a) Ruolo
“Luogo” della Città della Ferrovia, l’Aeroporto Marconi è il portale strategico dell’accessibilità europea al sistema economico emiliano-romagnolo. Il Psc recepisce i contenuti dell’Accordo territoriale per il polo funzionale Aeroporto fra Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Comune di Calderara di Reno e Sab-Aeroporto di Bologna, approvato con deliberazione consiliare Pg n. 134576/2008, il quale stabilisce le politiche urbanistiche e territoriali, assumendo il Piano di sviluppo aeroportuale 2007/2022 di Sab come riferimento.

b) Schema di assetto
All’interno dell’Ambito da riqualificare, che comprende il polo funzionale Aeroporto, si prevede la realizzazione di una nuova aerostazione, lo spostamento della zona merci a ovest, la realizzazione di importanti funzioni economiche integrative e complementari al traffico aereo, l’attuazione di interventi per garantirne la sostenibilità e il corretto inserimento nel contesto territoriale di riferimento.
Le attività correlate alla movimentazione dei passeggeri e delle merci, le attività integrative delle funzioni aeroportuali e quelle complementari al funzionamento del polo sono localizzate all’interno del perimetro del polo stesso. La loro puntuale individuazione è demandata a Sab in sede di attuazione del Piano di sviluppo (2007/2022), posto che per “attività integrative” alle funzioni aeroportuali si intendono quelle di servizio e assistenza ai passeggeri e di supporto alla movimentazione delle merci, e per “attività complementari”, quelle direzionali, congressuali, ricettive, commerciali di livello comunale,  che svolgono funzioni sinergiche a quelle principali, che devono essere opportunamente collocate in prossimità dell’aerostazione. Le nuove attività integrative e complementari realizzabili all’interno del perimetro del polo non potranno eccedere la quantità massima complessiva di 30.000 mq di Su, aggiungendosi sia alla superficie dell’attuale aerostazione oggi esistente, trasformabile per attività integrative e complementari, sia alle altre attività integrative e complementari oggi presenti.
Le funzioni di logistica aeroportuale, eventuali ulteriori parcheggi a servizio dello sviluppo aeroportuale e attività ricreative di livello urbano possono essere localizzate nella porzione di Ambito compresa tra il limite ovest del polo funzionale e la tangenziale. Costituisce direttiva per il Poc il mantenimento di un carico insediativo massimo di 25.000 mq di Su.
La capacità complessiva per le funzioni integrative e complementari all’interno del Polo e all’esterno è di 65.000 mq di Su.

C) Prestazioni
Assicurare la qualità architettonica e funzionale del sistema della nuova aerostazione attraverso lo svolgimento di un concorso pubblico di progettazione.
Migliorare e garantire l’accessibilità del polo funzionale.
Migliorare e garantire le condizioni di qualità ambientale e di sicurezza dell’aeroporto e del suo intorno.

d) Dotazioni ecologico ambientali
Le aree comprese tra polo e fiume Reno, caratterizzate da una specifica valenza ecologica e paesaggistica e oggetto di norme di tutela e di vincolo del Piano territoriale di coordinamento provinciale recepite, con la perimetrazione conseguente, nella Carta unica del Psc e nel titolo II/Tutele e vincoli, contribuiscono a implementare le dotazioni territoriali e ambientali finalizzate al potenziamento della rete ecologica, realizzando parte del parco Lungo Reno. A queste aree si applica la perequazione urbanistica di cui all’art. 39: compete al Poc il riconoscimento della capacità edificatoria, da trasferire all’interno del perimetro del polo funzionale, previo accordo con Sab, in qualità di gestore delle aree, in aggiunta alle quantità ivi previste.

e) Condizioni di sostenibilità
Lo scenario infrastrutturale complessivo, ai fini della sostenibilità, prevede il potenziamento:

  • dell’accessibilità pubblica tramite la realizzazione di un nuovo collegamento dedicato con la Stazione Centrale in sede propria (People mover);
  • dell’accessibilità privata di scala territoriale, con un nuovo accesso (casello/svincolo) autostradale/tangenziale, posto a sud e in posizione baricentrica rispetto ai nuovi assetti;
  • dell’accessibilità privata di scala metropolitana, con la realizzazione dell’Intermedia di pianura nel tratto compreso tra Calderara di Reno e Trebbo e le relative connessioni alla rete viaria locale; potenziamento/realizzazione
  • della viabilità di collegamento esistente tra l’Intermedia di pianura e l’Aeroporto, in particolare con la nuova strada individuata dal Psc di Calderara di connessione alle vie Predazzo, Due Scale, Aldina e Triumvirato;
  • dell’accessibilità privata di scala locale, con l’adeguamento della via dell’Aeroporto e della via Fornace, fino alla zona industriale del Bargellino (via Commenda), e in connessione con il nuovo collegamento viario verso sud;
  • dell’accessibilità ciclopedonale, con la realizzazione di un percorso in sede protetta tra la frazione di Lippo e il parco Lungo Reno;
  • di via del Vivaio con il suo completamento.

La realizzazione della capacità edificatoria attribuita all’Ambito di riqualificazione è subordinata all’attuazione degli interventi infrastrutturali per l’accessibilità privata di scala metropolitana e di accessibilità ciclopedonale, nonché al finanziamento dei medesimi da parte dei soggetti attuatori.

 


 

n. 124 Fiera District

a) Ruolo
L’Ambito comprende la parte del Fiera District circostante il quartiere fieristico: è un “luogo” della Città della Ferrovia che ospita sedi direzionali di grande importanza economica e istituzionale, attività espositive e ricettive. Realizzato per parti, richiede una riqualificazione complessiva che lo adegui al contesto mutato all’interno del quale si trova.
La parte più a sud è quella progettata da Kenzo Tange, dove oggi si trova la sede della Regione Emilia-Romagna. Mentre si realizzano gli ultimi interventi previsti dal piano originario è necessario il riassetto degli spazi pubblici per corrispondere alle esigenze delle attività insediate e ai nuovi sistemi di mobilità, e per integrare il quartiere specializzato con l’area residenziale che lo circonda a sud e ad est; tale riassetto sarà progettato a partire dagli esiti del Concorso internazionale di idee “Una piazza per Bologna e l’Emilia Romagna”
La parte più a nord, dove si trovano attività commerciali e produttive che non si integrano col quartiere fieristico, andrà riqualificata realizzando nuove sedi e servizi per le attività espositive e direzionali. Ciò comporterà ristrutturazioni o sostituzioni dell’edilizia esistente e nuove opere di urbanizzazione. La riqualificazione dovrà avvenire a parità di volumi rispetto a quelli esistenti.

b) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:

  • alla realizzazione di un efficiente collegamento con il trasporto pubblico attraverso la metrotranvia;
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie.

 


 

n. 125 e 126 Nuova Stazione ferroviaria Bologna Centrale

a) Ruolo
Già oggetto di un radicale intervento di potenziamento e ristrutturazione (stazione AV e restyling della stazione storica), la nuova Stazione ferroviaria è il “luogo” più significativo delle trasformazioni nella Città della Ferrovia. L’Ambito è parte di un polo funzionale individuato dal Ptcp ed è quindi soggetto ad un Accordo territoriale, sottoscritto il 18 luglio 2006, che costituisce l’intesa per la riqualificazione.
Gli obiettivi principali sono: la realizzazione di una nuova stazione quale efficiente nodo di interscambio modale regionale e metropolitano; la realizzazione di una nuova parte di città che saldi la frattura storica tra il nucleo antico e la Bolognina, mediante un sistema di architetture e percorsi che renda fruibile e percepibile questa nuova continuità.

b) Dotazioni e prestazioni
Il contributo della trasformazione alla riorganizzazione dell’offerta di dotazioni e servizi urbani e le prestazioni richieste in termini di qualità urbana sono stabiliti dagli Accordi specifici che anticipano il bando di concorso internazionale per la Stazione; il progetto vincitore del concorso definirà nel dettaglio la localizzazione e la tipologia delle dotazioni.

 


 

n. 127  Parco Nord

a) Ruolo
La riqualificazione del Parco Nord, che costituisce uno dei “luoghi” caratteristici della Città della Tangenziale, ha l’obiettivo di dotare la città di nuovi spazi dedicati alla produzione e al consumo culturale, adeguatamente accessibili e attrezzati. La prossimità di questo Ambito a quello fieristico, alla Manifattura tabacchi (per la quale si ipotizzano attività di studio e ricerca), a Bolognina est e, quindi, alla nuova Stazione ferroviaria centrale, crea le condizioni per la realizzazione di un distretto culturale giovanile di rilievo metropolitano.
Una migliore accessibilità può essere garantita dal collegamento al nuovo casello autostradale Fiera, ma anche dalla realizzazione di un sistema continuo di agevoli percorsi che colleghi il Parco al quartiere fieristico, al sistema di trasporto pubblico su ferro (Sfm e metrotranvia), ai parcheggi e agli alberghi della zona Michelino.
La riorganizzazione degli spazi può interessare sia le strutture all’aperto (da ristudiare con attenzione alla protezione acustica), sia quelle coperte, e non esclude la realizzazione di nuovi edifici e impianti, comunque destinati ad attività di produzione culturale e spettacolo.
Gli interventi di riqualificazione dovranno valorizzare l’ecosistema fluviale del Savena Abbandonato e alcuni lembi di ecosistema terrestre, realizzando all’interno dell’Ambito spazi di transizione con valenza ecologica e paesaggistica.

b) Dotazioni
Infrastrutture per l’urbanizzazione. Allacciamento alla rete d’acquedotto adduttrice, a pressione ridotta, di via Stalingrado e realizzazione della ammagliatura con la rete di via Romita (dopo aver disconnesso la rete di via Romita dall’adduttrice denominata “tangenziale idrica”).
Condotte di scarico delle acque bianche fino a confluire nello scolo Savena Abbandonato, previa laminazione. Immissione degli scarichi di acque nere nel collettore acque miste esistente in via Stalingrado.

c) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:

  • alla integrazione del sistema degli accessi con il sistema di trasporto pubblico;
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie.

 


 

n. 128  Roveri

a) Ruolo
Le Roveri sono un “luogo” significativo della Città del Savena nella sua accezione di città del lavoro, parte di un più ampio Ambito specializzato per attività produttive di rilievo sovracomunale.
Il primo obiettivo della riqualificazione è l’adeguamento della maggiore area industriale bolognese alle nuove esigenze produttive. Ciò comporta l’aggiunta di superfici per l’ampliamento delle attività insediate, di servizi alle imprese e ai lavoratori, il completamento di dotazioni pubbliche, il rinnovo delle urbanizzazioni esistenti. Per realizzare obiettivi di questo tipo dovranno essere immaginate nuove forme di gestione degli spazi e delle attrezzature pubbliche, coinvolgendo le aziende insediate e le associazioni rappresentative degli imprenditori e dei lavoratori. Altri obiettivi riguardano il miglioramento delle connessioni con l’intorno (aree di via Larga ad ovest, via Mattei/San Vitale a sud) con la riorganizzazione delle fasce di transizione.
La possibilità di modificare l’uso di parte degli edifici esistenti dovrà essere valutata con riferimento agli impatti positivi e negativi sul contesto più prossimo.
Il Rue regolerà gli interventi sull’esistente e le possibilità di ampliamento ammissibile per le aziende insediate; interventi rilevanti in termini di ampliamento o modificazione d’uso saranno invece assoggettati a Poc, preceduti da accordi con i privati ex art. 18 Lr 20/2000.

b) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:

  • al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio;
  • al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie.


Art.23 - Ambiti consolidati di qualificazione diffusa

1. Caratteri. Gli Ambiti consolidati di qualificazione diffusa sono parti del Territorio urbano strutturato, a destinazione mista o specializzata, cresciute per successive aggiunte senza un preventivo disegno unitario.

2. Obiettivi e prestazioni. Il Psc promuove il miglioramento mediante interventi e opere di modesta entità edilizia finalizzati a realizzare nuove dotazioni territoriali (per mobilità, servizi, ambiente) e ad aumentare le prestazioni di quelle esistenti (accessibilità e fruibilità degli spazi).
Negli Ambiti consolidati di qualificazione diffusa sono previsti interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente. La nuova costruzione per sostituzione di edifici esistenti è ammissibile a condizione che contribuisca a realizzare gli obiettivi indicati dal Psc per la Situazione urbana di riferimento, e nel rispetto delle regole di seguito stabilite.
Poc e Rue regoleranno gli interventi indiretti e diretti sul patrimonio esistente in base alla diversa caratterizzazione di Ambito misto o specializzato, perseguendo il mantenimento del mix funzionale compatibile con gli usi abitativi nel primo caso o indicando la necessità di mantenere usi produttivi nel secondo.

Negli Ambiti a caratterizzazione funzionale mista, il Rue disciplina gli interventi di conservazione e trasformazione del patrimonio edilizio esistente, con i seguenti indirizzi:

  • introduzione di un mix funzionale sensibile alle nuove esigenze abitative; in questi Ambiti possono convivere usi abitativi, usi artigianali, servizi economici e amministrativi, commerciali, ricettivi, ricreativi, sociali; per valutare l’ammissibilità di ogni uso in relazione allo specifico contesto nel quale si inserisce, il Rue indicherà opportune condizioni di sostenibilità urbanistica e ambientale;
  • miglioramento delle prestazioni di spazi e attrezzature pubbliche e degli edifici privati.

Il Poc individua e disciplina gli interventi di trasformazione di rilevante impatto urbanistico (Sul finale > 2.300 mq), programmando contestualmente la realizzazione delle necessarie dotazioni territoriali in relazione agli indirizzi stabiliti dal Psc per ogni Situazione, con i seguenti indirizzi:

  • gli interventi edilizi realizzabili andranno correttamente relazionati all’entità del costruito preesistente, o ai caratteri tipologici degli immobili in essere e a quelli urbanistici del contesto omogeneo consolidato;
  • gli interventi dovranno contribuire al potenziamento delle infrastrutture e delle dotazioni collettive;
  • le risorse per la realizzazione delle azioni di rafforzamento della qualità dello spazio pubblico potranno essere parzialmente ottenute dal contributo di costruzione corrisposto per interventi edilizi e dalla monetizzazione delle aree per dotazioni territoriali, finalizzati alla realizzazione di opere ed interventi pubblici nelle Situazioni in cui il singolo Ambito ricade.

Riguardo al recupero e riuso degli insediamenti produttivi dismessi o in dismissione si formulano i seguenti indirizzi:

  • nel caso di contenitori industriali ancora in funzione in Ambiti misti, la possibilità di trasformare le aree dal punto di vista urbanistico è condizionata dal raggiungimento di accordi prelimari al Poc che definiscano le modalità di delocalizzazione programmata delle attività produttive, il mix funzionale più adatto per il contesto, le dotazioni territoriali da realizzare in relazione agli obiettivi stabiliti per la Situazione;
  • qualora si tratti di aree contigue a tessuti urbani residenziali, va prioritariamente valutata la possibilità e opportunità di un recupero dei contenitori ancora per attività economiche che siano compatibili dal punto di vista ambientale con il contesto residenziale e utili alla valorizzazione dei tessuti urbani in termini di mix funzionale e di vitalità economica; qualora non sia perseguibile o opportuno il recupero dei contenitori, va consentita la sostituzione e trasformazione per funzioni urbane integrate (residenza, servizi, attività economiche compatibili, ecc.);
  • nel caso di sostituzione degli insediamenti, va perseguito il recupero o ripristino di percentuali elevate di superficie permeabile a verde;
  • le trasformazioni di insediamenti produttivi dismessi, qualora non sia possibile o opportuno un riuso ancora per attività economiche, costituiscono occasioni rilevanti per realizzare un'offerta di edilizia residenziale con caratteristiche sociali e in particolare di alloggi in affitto.

Negli Ambiti consolidati di qualificazione diffusa specializzati l’obiettivo principale è il miglioramento delle condizioni di qualità urbana e vivibilità, compreso il rafforzamento della qualità dello spazio pubblico, e quello delle infrastrutture per l’urbanizzazione degli insediamenti.
Il Rue disciplina gli interventi di conservazione e trasformazione del patrimonio edilizio esistente, escludendo il nuovo insediamento di usi abitativi, commerciali in strutture di vicinato, ricettivi, ricreativi e di servizi alla popolazione.
il Poc individua e disciplina gli interventi di trasformazione di rilevante impatto urbanistico, programmando contestualmente la realizzazione delle necessarie dotazioni territoriali in relazione agli indirizzi stabiliti dal Psc per ogni Situazione. Qualora gli interventi di trasformazione riguardino contenitori industriali dismessi, va di norma privilegiato il riuso, dei contenitori o delle aree, ancora per attività produttive, secondarie o terziarie, ferma restando la valutazione preventiva delle condizioni di compatibilità urbanistica e ambientale.

3. Modalità di attuazione. Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e quelli di nuova costruzione per sostituzione riferiti a Sul inferiori a 2.300 mq si attuano sulla base della normativa del Rue.
Gli interventi di nuova costruzione per sostituzione riferiti a Sul superiori a 2.300 mq sono attivati previo inserimento nel Poc. Tutti gli interventi di nuova costruzione sono soggetti al rispetto delle regole perequative fissate al titolo IV del presente Quadro Normativo.
Poc e Rue definiscono i criteri per gli interventi al fine del loro corretto inserimento.

4. Massima capacità insediativa potenziale. La massima capacità insediativa potenziale per gli interventi di nuova costruzione per sostituzione di cui al precedente comma 3 è complessivamente pari a 85.000 mq di Sul per gli Ambiti a dominante funzionale mista.


Art.24 - Ambiti in via di consolidamento

1. Caratteri. Sono le parti di città in corso di realizzazione attraverso gli strumenti urbanistici preventivi che attuano il disegno della pianificazione previgente, per le quali vengono confermate le regole vigenti allo scopo di favorire il processo di consolidamento.

2. Obiettivi e prestazioni. Gli obiettivi di ogni Ambito sono quelli stabiliti per gli strumenti urbanistici preventivi che attuano il disegno della pianificazione previgente. In questi Ambiti il Rue fornirà indirizzi alle trasformazioni, in ordine a esigenze di miglioramento della qualità edilizia e ambientale dei singoli interventi.

3. Modalità di attuazione. Gli interventi si attuano direttamente secondo le regole stabilite dalla norma di attuazione del piano attuativo vigente e dalla relativa convenzione urbanistica. Dal momento della decadenza del piano attuativo vigente si applicano a questi Ambiti le norme di cui al successivo art. 25.


Art.25 - Ambiti pianificati consolidati

1. Caratteri. Sono le parti di territorio costruite in seguito all’attuazione di strumenti urbanistici di carattere preventivo, la cui completa realizzazione ha prodotto quartieri dotati di servizi e attrezzature in quantità sufficiente e con adeguati livelli prestazionali.

2. Obiettivi e prestazioni. L’obiettivo è il mantenimento delle buone caratteristiche di qualità, conseguite negli Ambiti in seguito all’attuazione di strumenti urbanistici di carattere preventivo.
Il Rue disciplina gli interventi di conservazione e trasformazione del patrimonio edilizio esistente, volti alla manutenzione e all’adeguamento.
Il Poc individua e disciplina gli interventi di qualificazione o integrazione delle dotazioni territoriali o delle infrastrutture per l’urbanizzazione.

3. Modalità di attuazione. Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente si attuano sulla base della normativa del Rue.


Art.26 - Ambiti infrastrutturali

1. Caratteri. Sono le parti del territorio occupate da infrastrutture aeroportuali, ferroviarie e stradali di rilevante estensione, o destinate a questa utilizzazione.

2. Obiettivi e prestazioni. Il Psc promuove in questi Ambiti la realizzazione delle nuove infrastrutture e il mantenimento in efficienza di quelle esistenti, la realizzazione di adeguate opere finalizzate alla mitigazione ambientale e all’inserimento paesaggistico delle infrastrutture.

3. Modalità di attuazione. La realizzazione degli interventi di carattere infrastrutturale si attua con le norme specificamente previste dalla legislazione esistente, ed è programmata all’interno di Poc. Su edifici eventualmente presenti in queste aree il Rue renderà eseguibili in maniera diretta interventi di manutenzione degli immobili, escludendo comunque cambi d’uso verso l’abitazione.


Art.27 - Ambiti storici

1. Caratteri. Il Psc individua come Ambiti storici (da intendersi nel loro insieme come “centro storico”, di cui all’art. A-7 della Lr 20/2000), l’insieme dei tessuti urbani di antica formazione che hanno mantenuto la riconoscibilità della struttura insediativa e la stratificazione dei processi di loro formazione, sia nella rete stradale e negli spazi inedificati, sia nel patrimonio edilizio e in altri manufatti. In relazione ai diversi principi insediativi propri dei differenti tessuti urbani storici, il Psc distingue e perimetra i seguenti Ambiti:

  • Ambito del nucleo di antica formazione;
  • Ambiti dei quartieri giardino;
  • Ambiti dei tessuti compatti;
  • Ambiti storici specializzati.

2. Disciplina generale. Per ogni ambito il Psc, nei paragrafi che seguono, individua obiettivi e formula indirizzi e direttive per le trasformazioni previste.
Il Poc può stabilire la possibilità di attivare, entro il proprio periodo di validità, per motivi di interesse pubblico puntualmente determinati, specifici interventi in deroga ai principi stabiliti dall’art. A-7 comma 3 della Lr 20/2000.
Il Rue regola i tipi di intervento sugli edifici e gli usi, nel rispetto degli indirizzi e delle direttive di seguito stabilite per ogni Ambito.

3. Ambito del nucleo di antica formazione

a) Obiettivi
Mantenimento del ruolo di centralità funzionale e simbolica per il territorio urbano e metropolitano, adeguando l’Ambito al mutare delle condizioni sociali e geografiche di riferimento e favorendo il miglioramento dell’abitabilità. Ciò comporta, in particolare:

  • indirizzare i mutamenti d’uso degli immobili verso la residenza, i servizi e le attività compatibili;
  • mantenere e qualificare l’offerta culturale e ricreativa;
  • riqualificare gli spazi pubblici aperti e porticati;
  • garantire la permanenza e salvaguardare la riconoscibilità di tessuti e manufatti di valore storico e testimoniale.

b) Dotazioni
Negli interventi di recupero dei cosiddetti “contenitori” storici, complessi edilizi di dimensioni significative, devono essere valutate, caso per caso, possibilità e opportunità di integrare con gli spazi per attività collettive una quota di spazi a uso abitativo.

c) Prestazioni
Il Rue deve indirizzare i mutamenti d’uso degli immobili orientandoli alla tutela e al consolidamento della residenza, anche attraverso un’adeguata e diffusa dotazione di servizi pubblici e privati di base, del commercio di prossimità, di spazi per la sosta dei veicoli. Dovrà essere normato con particolare attenzione l’uso degli spazi prospicienti i portici, allo scopo di garantire il passaggio pubblico. Per i contenitori non utilizzati o per i quali si dovessero rilevare esigenze di cambiamento della destinazione d’uso, oltre a residenza e usi pubblici connessi, si dovranno favorire attività culturali e ricreative, con attenzione alle relazioni di contesto (accessibilità e tolleranza delle implicazioni in termini di frequentazione e rumore).
La riqualificazione dello spazio pubblico, per una frequentazione ampia, tranquilla, disponibile alla compresenza dei numerosi e diversi abitanti metropolitani, con differenti tempi e modi di fruizione, oltre alla regolazione degli usi negli edifici di bordo, richiede attenzione e cura delle forme della loro occupazione, quindi delle sistemazioni a terra, della vegetazione e degli arredi. Il Rue definirà le regole di base per gli interventi di sistemazione, mentre il Poc attiverà specifici progetti riferiti a piazze, strade, sistemi di spazi pubblici.

d) Modalità di intervento
Gli interventi edilizi sugli immobili saranno normati dal Rue, anche in considerazione del tipo di tutela cui ogni immobile dovrà essere soggetto, e potranno essere di carattere esclusivamente conservativo, con la conferma dell’attuale rapporto tra volumi e spazi aperti.
In generale, gli interventi si attueranno in maniera diretta, con i titoli edilizi richiesti per ogni tipo di intervento. Interventi di carattere trasformativo potranno essere ammessi solo per interventi di interesse pubblico con specifici provvedimenti derogatori inclusi nei Poc.


4. Ambiti dei quartieri giardino

a) Obiettivi
Mantenimento e miglioramento delle attuali condizioni di qualità abitativa e ambientale, attraverso la conferma delle funzioni abitative e la salvaguardia del tessuto storico secondo il suo principio insediativo.

b) Prestazioni
La disciplina delle destinazioni d’uso dovrà prevedere la conferma e, ove necessario, l’estensione dell’uso abitativo, contenendo processi estesi di terziarizzazione e garantendo la presenza di servizi pubblici di base e del commercio di prossimità.
Gli interventi di carattere trasformativo dovranno avere un alto livello di qualità formale, con uso di linguaggi architettonici contemporanei adeguati al contesto, e operare per riqualificare gli ambienti di minor pregio, senza erodere lo spazio dei giardini e sostituendo gli edifici incongrui oggi eventualmente esistenti.
La qualificazione dello spazio pubblico dovrà essere perseguita confermando il disegno del piano ottocentesco, utilizzando congrue modalità di organizzazione dello spazio che riguardino tutte le sue componenti.

c) Modalità di intervento
Gli interventi edilizi sugli immobili, sempre diretti e prioritariamente volti alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico, saranno normati dal Rue, anche prevedendo possibilità di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti (esclusivamente se privi di valore storico, architettonico e ambientale, e a parità di volumi fuori terra esistenti). In tal caso, andranno regolate le posizioni nel lotto dei nuovi edifici, i loro affacci e le loro altezze in modo che i nuovi interventi non contraddicano il principio dell’insediamento storico, e in particolare il rapporto nel lotto tra edificio e spazio aperto, il rapporto tra lotto e strada, la bassa densità.

5. Ambiti dei tessuti compatti

a) Obiettivi
Mantenimento e miglioramento delle attuali condizioni di qualità abitativa e ambientale, attraverso la conferma delle funzioni abitative e la loro integrazione con funzioni economiche compatibili, salvaguardando il principio insediativo storico.

b) Prestazioni
La disciplina delle destinazioni d’uso dovrà prevedere la conferma dell’uso abitativo, garantendo la presenza di servizi pubblici di base e di esercizi commerciali di prossimità, e stabilire criteri di compatibilità per l’insediamento di attività economiche di carattere direzionale e terziario.
Gli interventi di carattere trasformativo dovranno avere un alto livello di qualità formale, con uso di linguaggi architettonici contemporanei adeguati al contesto, e operare per riqualificare gli ambienti di minor pregio, anche mediante la sostituzione di edifici incongrui oggi esistenti.
La qualificazione dello spazio pubblico dovrà essere perseguita confermando il disegno del piano ottocentesco, utilizzando congrue modalità di organizzazione dello spazio che riguardino tutte le sue componenti.

c) Modalità di intervento
Gli interventi edilizi sugli immobili, sempre diretti e prioritariamente volti alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico, saranno normati dal Rue. Eventuali demolizioni e ricostruzioni di edifici esistenti (a parità di volume fuori terra) non dovranno contraddire il principio dell’insediamento storico, in particolare il rapporto tra edificio e strada (cortina edilizia su strada).

6. Ambiti storici specializzati

a) Obiettivi
Obiettivo generale per questi Ambiti costituiti da aree, complessi edilizi e impianti concepiti per usi di interesse generale e collettivo a partire dalla metà del secolo XIX, è la conservazione delle diverse forme di preesistenza storica (tracciati, edifici e spazi aperti) mantenendone efficiente l’utilizzo attuale e, in caso di avvenuta dismissione delle attività, realizzando recuperi che prevedano un adeguato mix funzionale, incentrato sull’offerta di dotazioni e servizi.

b) Schede d’ambito
Ruolo, dotazioni e prestazioni assegnate a ogni Ambito specializzato sono specificati nelle seguenti schede.

 

n. 16 Complesso militare Caserma Mameli

a) Ruolo
La Caserma conserva la propria destinazione originaria.

b) Prestazioni
Gli eventuali interventi di adeguamento o ristrutturazione dovranno essere progettati nel rispetto dei valori storico-documentali degli edifici esistenti.
 



n. 17 Quartiere universitario di via Zamboni

a) Ruolo
Il Psc accompagna la strategia del decentramento di insediamenti universitari integrati nel Territorio da strutturare con una strategia di rifunzionalizzazione delle sedi universitarie nelle aree centrali. L’obiettivo è quello di diminuire la densità dell’insediamento universitario cresciuto su se stesso per successive aggiunte, allo scopo di ridurre i fenomeni di pressione sul nucleo storico, in particolare sul suo quadrante nord-orientale.

b) Prestazioni
Il riutilizzo degli edifici, che si renderanno disponibili con il trasferimento delle attività didattiche nelle nuove sedi, dovrà consentire una nuova offerta di servizi rivolti sia alla popolazione studentesca sia alle altre popolazioni che risiedono in questa parte di città e che la utilizzano, rompendo la caratterizzazione monofunzionale del quartiere universitario centrale.
 



n. 18 Complesso ospedaliero Policlinico Sant’Orsola-Malpighi

a) Ruolo
Il Psc conferma le quote di sviluppo previste nel Prg previgente (fino a un massimo di mq  187.411 di Su) per la realizzazione del Polo cardiologico e del Polo chirurgico.

b) Dotazioni e prestazioni
Il potenziamento del complesso ospedaliero dovrà avvenire in coerenza con lo studio (giugno 2002) degli effetti sul sistema ambientale e territoriale e nel pieno rispetto degli impegni assunti nello specifico Accordo di programma per quanto concerne il sistema della mobilità e dell’accessibilità, i parcheggi pubblici e pertinenziali, gli interventi di mitigazione e compensazione tesi al miglioramento della qualità ambientale interna all’area ospedaliera, con particolare riferimento alla protezione acustica, al sistema del verde, alla laminazione delle acque meteoriche e al risparmio idrico.
 



n. 19 Giardini di Porta Saragozza e facoltà di Ingegneria

a) Ruolo
L’insieme di spazi aperti ed edifici di interesse storico-architettonico (la porta e il portico, il giardino di villa Cassarini, la sede della facoltà di Ingegneria) costituisce una delle porte d’accesso alla collina, riferimento strategico per la Città della Collina.

b) Dotazioni e prestazioni
Dovrà realizzarsi un nuovo spazio di connessione diretta tra città storica e collina che permetta di raggiungere villa Aldini e, da lì, il parco di villa Ghigi. L’intervento di recupero della piazza della porta dovrà prevedere soluzioni che permettano l’attraversamento sicuro e prioritario per pedoni e ciclisti e l’aumento della dotazione di spazi per la sosta.
 



n. 20 e 21 Complesso militare S. Annunziata-Staveco, Convento di S. Michele in Bosco e Istituto ortopedico Rizzoli

a) Ruolo
Le trasformazioni della parte di città inclusa in questo Ambito devono realizzare, nel loro insieme, una nuova porta di accesso alla collina, mediante la rifunzionalizzazione e il recupero degli edifici di interesse storico per la realizzazione di nuove attrezzature e spazi di uso collettivo, secondo le strategie della Città della Collina. Le attività consentite all’interno dell’area oltre a quelle esistenti andranno valutate in relazione alle possibili trasformazioni d’uso degli edifici vincolati, escludendo la possibilità di realizzare abitazioni.


b) Dotazioni e prestazioni
All’interno del perimetro del complesso di S. Annunziata-StaVeCo deve essere realizzato un sistema di verde pubblico e fruibile che realizzi la connessione tra il viale Panzacchi, la via Codivilla e il parco pubblico di San Michele in Bosco e dell’Istituto Rizzoli. La quantità di verde realizzabile sarà valutata in sede di progettazione del piano attuativo in relazione agli obiettivi di tutela degli edifici e del contesto nel suo complesso; orientativamente si può considerare che avrà un’estensione pari a circa 4 ettari.
L’intervento nella zona militare dovrà conservare tutti i manufatti di interesse storico-architettonico; la demolizione di edifici e strutture incongrue dovrà consentire l’estensione del verde tra gli edifici restaurati dando luogo a un parco-tessuto integrato con testimonianze storiche. La destinazione ad usi collettivi degli edifici recuperati dovrà essere individuata rilevando i fabbisogni, da un lato, e considerando le caratteristiche tipologiche, dall’altro. L’area dovrà comunque ospitare un parcheggio pubblico a servizio del centro e della collina.
Per gli Istituti Ortopedici Rizzoli, la conferma dell’ampliamento previsto dal Prg previgente (mq 8.000 di Su) ha lo scopo di consentire la qualificazione del complesso ospedaliero, mediante il potenziamento delle attrezzature sanitarie e assistenziali, e i servizi ai degenti.
 



n. 22 Giardini Margherita

a) Ruolo
Il principale giardino-parco urbano, conservando la propria destinazione, deve giocare un nuovo ruolo nel sistema degli accessi alla collina, anche mediante il collegamento con aree a sud delle quali il Psc prevede l’acquisizione all’uso pubblico.

b) Dotazioni e prestazioni
Il nuovo ruolo comporta la ristrutturazione del sistema di relazioni tra il centro (zona di via S. Stefano, complesso del Baraccano), la piazza della porta S. Stefano, i Giardini, i terreni a sud. Oltre alla facilitazione dei collegamenti di tipo pedonale e ciclabile, dovrà essere aumentata l’offerta di parcheggi pubblici.
I Giardini dovranno essere tutelati e restaurati con attenzione alla conservazione dell’immagine storica.


Art.28 - Territorio rurale

1. Caratteri. Il Territorio rurale, individuato ai sensi dell’art. 28 della Lr 20/2000, è costituito dal territorio non urbano dove il Psc persegue l’obiettivo generale dell’integrazione tra politiche di salvaguardia del valore naturale, ambientale e paesaggistico e politiche di sviluppo di attività agricole sostenibili.

2. Ambiti. Il Territorio rurale comprende le parti alle quali è riconosciuto un prevalente ruolo di garanzia della continuità ecologica territoriale (Ambiti di valore naturale e ambientale) e quelle dove l’uso agricolo è ancora determinante nella strutturazione del paesaggio e per l’attività economica (Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico). Tutto il Territorio rurale del Comune di Bologna è da considerarsi “agricolo periurbano” (art. A-20 Lr 20/2000, art. 11.10 del Ptcp), dove il mantenimento della conduzione agricola dei fondi è associato alla promozione di altre attività, per il tempo libero e il miglioramento della qualità ecologica e ambientale. Nel territorio rurale sono presenti anche attività di altro tipo la cui compatibilità e attitudine alla trasformazione verrà valutata e normata in sede di Rue.

3. Disposizioni per il Rue. Il Ptcp contiene direttive e indirizzi per il territorio rurale che dovranno essere esplicitate dal Rue, negli Ambiti del Territorio rurale, in particolare riferiti a:

  • insediamenti ammissibili (art. 11.4);
  • interventi edilizi e di modificazione degli assetti morfologici e idraulici, funzionali alle attività produttive agricole (art. 11.5);
  • disposizioni riguardo all’uso e riuso del patrimonio edilzio esistente per funzioni non connesse con l’attività agricola (art. 11.6).

Il Rue sviluppa ciascun argomento nel rispetto delle disposizioni sopra richiamate.


Art.29 - Ambiti di valore naturale e ambientale

1. Caratteri. Sono le parti del Territorio rurale nelle quali la presenza di serbatoi di naturalità e un’alta qualità ambientale assumono oggi un valore prevalente rispetto all’attività produttiva agricola e costituiscono i capisaldi della rete ecologica principale. Come rappresentato nella tavola del Sistema delle dotazioni ecologiche e ambientali, questi Ambiti comprendono i corridoi ecologici territoriali (fiume Reno e torrente Savena), un nodo semplice della rete ecologica secondaria Laghetti del Rosario, nodi ecologici complessi (versanti in destra Reno, dei calanchi e dei versanti in sinistra Savena, della zona collinare attorno a Villa Ghigi-Ronzano).

2. Obiettivi. Obiettivi del Psc sono la conservazione e l’incremento della biodiversità favorendo le dinamiche naturali, per assicurare gli equilibri ambientali, tutelare le risorse, evitare processi insediativi in situazioni di pericolosità. Sono consentite le attività agricole, ed anche quelle turistiche e ricreative, purché compatibili con il mantenimento degli ecosistemi e delle particolarità ambientali e paesaggistiche dei luoghi.

3. Modalità di intervento. Il Poc coordinerà gli interventi di conservazione, restauro ambientale, difesa e ricostruzione degli equilibri idraulici e idrogeologici con le previsioni relative alle trasformazioni insediative e infrastrutturali.
Il Rue disciplinerà le modalità di recupero del patrimonio edilizio esistente nel rispetto delle caratteristiche funzionali, tipologiche e costruttive originarie. Regola le destinazioni d’uso, stabilendo le condizioni per la realizzazione di infrastrutture e attrezzature pubbliche, per la nuova costruzione di edifici connessi allo svolgimento delle attività compatibili, escludendo comunque la possibilità di realizzare nuovi edifici ad uso abitativo su fondi agricoli che ne siano sprovvisti.


Art.30 - Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico

1. Caratteri. Sono le parti del Territorio rurale nelle quali l’attività agricola è presente e integrata con il sistema ecologico e ambientale. In questi Ambiti sono presenti elementi e aree costitutivi della rete ecologica secondaria e testimonianze dell’assetto rurale storico, individuati come parte del Sistema delle dotazioni ecologiche e ambientali.

2. Obiettivi. Obiettivi del Psc sono la salvaguardia dell’attività agricola ambientalmente sostenibile attraverso la promozione di:

  • una gestione attiva del territorio;
  • la multifunzionalità delle aziende agricole;
  • attività integrative del reddito agricolo;
  • l’offerta di servizi ambientali, ricreativi e per il tempo libero.

3. Modalità di intervento. Il Rue disciplinerà gli interventi edilizi necessari per conseguire gli obiettivi, con priorità per il riuso del patrimonio edilizio esistente. La nuova edificazione potrà riguardare esclusivamente i fondi delle aziende agricole con i requisiti di competitività e sostenibilità stabiliti dal Piano regionale di sviluppo rurale, da documentarsi con le modalità previste dalla normativa vigente. È comunque esclusa la possibilità di realizzare nuovi edifici ad uso abitativo su fondi agricoli che ne siano sprovvisti.
Nello stabilire la disciplina di ogni Ambito, allo scopo di caratterizzarne l’identità rurale, il Rue terrà in considerazione le indicazioni contenute nelle schede normative di Situazione.